La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il 29 aprile 2025 la legge di conversione n. 60, che modifica il Decreto Bollette del 28 febbraio 2025. Questa normativa introduce misure urgenti per sostenere famiglie e imprese attraverso agevolazioni tariffarie per l’energia elettrica e il gas naturale, oltre a garantire maggiore trasparenza nelle offerte al pubblico. La legge entra in vigore oggi, 30 aprile.
Modifiche alle comunità energetiche rinnovabili
Una delle principali innovazioni introdotte dalla legge riguarda le comunità energetiche rinnovabili. Queste strutture consentono a gruppi di cittadini o aziende di produrre energia da fonti rinnovabili in modo condiviso, contribuendo così alla transizione ecologica. Con la nuova normativa, si prevede un aggiornamento della disciplina che regola queste comunità, rendendo più semplice l’accesso ai finanziamenti e incentivando lo sviluppo di impianti fotovoltaici collettivi.
In particolare, la legge mira a semplificare le procedure burocratiche necessarie per costituire una comunità energetica. Saranno previsti incentivi economici sia per i nuovi progetti sia per quelli già esistenti che intendono ampliare la propria capacità produttiva. Inoltre, si stabiliscono criteri più chiari riguardo alla remunerazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili , favorendo così un incremento della produzione locale di energia pulita.
Leggi anche:
Queste modifiche sono parte integrante della strategia nazionale volta a ridurre le emissioni di CO2 e promuovere l’autosufficienza energetica delle famiglie italiane. L’obiettivo è quello di rendere l’energia più accessibile ed economicamente vantaggiosa anche attraverso forme innovative come il “peer-to-peer energy trading“, dove i membri della comunità possono scambiarsi direttamente energia senza passare dal mercato tradizionale.
Novità sul bonus elettrodomestici green
Il bonus elettrodomestici green rappresenta un altro aspetto significativo della nuova legislazione. Introdotto dalla legge di bilancio 2025 , questo incentivo offre ai cittadini un contributo fino al 30% sul costo d’acquisto degli elettrodomestici ad alta efficienza energetica con un massimo fissato a 100 euro per unità acquistata; tale somma può arrivare fino a 200 euro se il reddito del nucleo familiare è inferiore ai 25 mila euro annui.
Le recenti modifiche apportate dall’articolo 1 comma 3-bis del Decreto Bollette hanno rivisitato alcuni commi precedentemente stabiliti nella legge bilancio del medesimo anno. In particolare, viene eliminato il requisito secondo cui gli elettrodomestici devono appartenere almeno alla classe B in termini di efficienza energetica; ora sarà compito dei decreti interministeriali definire quali prodotti possano beneficiare dell’incentivo.
Inoltre, viene confermato l’obbligo dello smaltimento degli apparecchi obsoleti sostituiti con quelli nuovi acquistati; ciò avviene attraverso una piattaforma informatica gestita dalla società PagoPA S.p.a., che coordinerà tutte le operazioni relative all’erogazione dei contributi e garantirà trasparenza nel processo gestionale delle risorse finanziarie destinate agli incentivi.
Questa revisione normativa non solo facilita l’accesso agli incentivi ma incoraggia anche comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente tramite lo smaltimento corretto degli apparecchi elettronici non più utilizzati.
Gestione dei contributi tramite piattaforma digitale
La gestione operativa dei contributi previsti dalla Legge Bollette avverrà mediante una specifica piattaforma informatica creata ad hoc da PagoPA S.p.a., come indicato nell’articolo dedicato alla gestione delle risorse finanziarie nel settore degli investimenti verdi ed efficientamento domestico.
L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a., nota come Invitalia, sarà responsabile delle attività istruttorie necessarie al controllo sull’erogazione dei fondi stanziati dal governo italiano nel limite massimo previsto dal budget annuale destinato agli incentivi sugli elettrodomestici green.
Questo approccio mira non solo ad accelerare i tempi burocratici legati all’assegnazione dei fondi ma anche ad assicurare una maggiore accountability nella spesa pubblica destinata all’efficientamento energetico domestico ed industriale.