“Lazarus” di David Bowie: un’opera rock di grande impatto al teatro Ivo Chiesa di Genova

Il debutto di “Lazarus” al teatro Ivo Chiesa di Genova celebra l’eredità di David Bowie, mescolando musica iconica e temi profondi come identità e femminicidio, in un’esperienza teatrale coinvolgente.
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“Lazarus”, l’opera rock scritta da David Bowie in collaborazione con il drammaturgo irlandese Enda Walsh, ha debuttato ieri sera al teatro Ivo Chiesa di Genova, riscuotendo un caloroso successo tra il pubblico. Questo lavoro è stato concepito dal grande artista mentre affrontava la sua malattia terminale, rendendolo un regalo d’addio carico di significato e introspezione.

Un palcoscenico evocativo e simbolico

Il palco presenta una scenografia che comunica immediatamente l’atmosfera dell’opera. Un ambiente buio e desolante è incorniciato da piccoli schermi che si affiancano a uno schermo centrale più grande, dove si svolgono le azioni principali. Ai lati del palco sono disposti due gruppi di strumentisti, mentre una sezione rotante rappresenta l’instabilità mentale ed emotiva del protagonista. Questa scelta scenica contribuisce a creare un contesto visivo potente che accompagna lo spettatore attraverso le varie fasi della narrazione.

La storia ruota attorno a Thomas Jerome Newton, personaggio ispirato al romanzo “L’uomo che cadde sulla terra” di Walter Trevis. Qui Bowie si riflette nel protagonista: un migrante interstellare in cerca della propria identità e del ritorno a una dimensione più autentica. L’opera esplora temi complessi come la nostalgia, i ricordi e gli incontri immaginari con figure significative della vita passata del protagonista.

La musica come fulcro dell’esperienza

La colonna sonora è uno degli elementi chiave dello spettacolo. Il pubblico ha avuto modo di ascoltare alcune delle canzoni più iconiche di Bowie come “Changes”, “Heroes”, “The man who sold the world” e “Life on Mars?”. Oltre ai brani già noti, sono state presentate anche quattro nuove canzoni scritte appositamente per il musical: “Lazarus”, “No Plan”, “Killing a little time” e la toccante “When I met you”. Questi brani sono stati arrangiati per adattarsi all’organico strumentale presente sul palco, creando momenti musicali suggestivi che amplificano le emozioni trasmesse dalla trama.

La regia curata da Walter Malosti riesce ad amalgamare diversi linguaggi artistici – dalla recitazione alla danza – dando vita a una narrazione fluida ed emozionante. Le proiezioni video utilizzate durante lo spettacolo arricchiscono ulteriormente l’esperienza visiva degli spettatori.

Interpreti coinvolgenti sul palco

Nel ruolo principale troviamo Manuel Agnelli, la cui interpretazione è caratterizzata da passione intensa nel canto; nonostante qualche limite nella recitazione pura, riesce comunque a catturare bene l’essenza del suo personaggio. Al suo fianco spicca Casadilego con la sua voce straordinaria; insieme alla coreografa Michela Lucenti e ad altri talentuosi cantanti formano un cast coeso capace di coinvolgere il pubblico fino all’ultimo atto.

Alla fine dello spettacolo ci sono stati applausi calorosissimi per tutti gli interpreti presenti sul palco; tuttavia il momento clou è arrivato quando hanno letto un messaggio forte contro il fenomeno crescente del femminicidio in Italia. Non si è chiesto silenzio ma piuttosto una reazione sonora per esprimere solidarietà verso questa causa sociale urgente.

Questa performance non solo celebra l’eredità musicale lasciata da David Bowie, ma invita anche alla riflessione su temi contemporanei rilevanti attraverso arte teatrale incisiva ed emotivamente carica.

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