Giulia Pratelli e Luca Guidi presentano “Di Blu. Omaggio a Domenico Modugno“, un progetto che nasce come spettacolo teatrale e si trasforma in un album ricco di emozioni. La loro opera esplora il repertorio del grande cantautore italiano, creando un percorso sonoro che riflette esperienze personali, amori e la ricerca di una nuova vita. In questa intervista, Pratelli racconta il processo creativo dietro l’album e le sue impressioni sul mondo della musica contemporanea.
Un omaggio a Domenico Modugno
Il progetto “Di Blu” è stato concepito da Giulia Pratelli con l’intento di reinterpretare le canzoni di Domenico Modugno, una figura mitologica per molti artisti italiani. L’idea iniziale era quella di realizzare uno spettacolo teatrale in collaborazione con Guascone Teatro, ma la risposta positiva ha spinto i due artisti a trasformare l’opera in un album discografico. Il disco si sviluppa come un viaggio emotivo attraverso diverse tappe musicali, partendo da “Amara Terra Mia“, che rappresenta il saluto alla terra d’origine per molti migranti.
Pratelli descrive questo lavoro come una sorta di racconto che accompagna l’ascoltatore dalle esperienze dolorose agli attimi più leggeri della vita. Ogni brano è scelto con cura per riflettere temi universali come l’amore, la perdita e la rinascita. La scelta delle canzoni non è casuale; ogni pezzo rappresenta momenti significativi nella vita dell’artista toscana.
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Gli arrangiamenti musicali
Luca Guidi ha svolto un ruolo fondamentale negli arrangiamenti musicali dell’album. Con la sua chitarra ha cercato nuove strade sonore per rendere omaggio al repertorio modugniano senza perderne l’essenza emotiva. Gli arrangiamenti spaziano dall’estremo utilizzo delle chitarre alla dolcezza dell’ukulele, creando così contrasti interessanti nel suono finale del disco.
Pratelli sottolinea quanto sia importante mantenere viva la fantasia nella musica; gli ascoltatori devono sentirsi coinvolti in questo viaggio onirico tra realtà e immaginazione. L’approccio innovativo degli arrangiamenti permette ai brani classici di risuonare freschi anche nelle orecchie delle nuove generazioni.
Ricordi d’infanzia legati alla musica
Durante l’intervista emerge anche il forte legame personale che Giulia Pratelli ha con la musica fin dalla sua infanzia. Racconta dei suoi primi incontri sonori con Modugno grazie ai racconti del padre e alle canzoni ascoltate in casa durante gli anni della crescita. Questo background familiare ha influenzato profondamente il suo percorso artistico.
In particolare, ricorda quando acquistò “Tu Si ‘Na Cosa Grande” utilizzando i risparmi della paghetta settimanale; quel momento segna simbolicamente l’inizio del suo amore per la musica italiana classica.
Riflessioni sull’amore nell’era moderna
Un tema centrale nell’intervista riguarda anche le relazioni amorose nel contesto contemporaneo dei social media. Quando si parla dell’amore ai tempi moderni, Pratelli esprime preoccupazione riguardo alla pressione sociale che porta molte persone a nascondere le proprie fragilità anziché abbracciarle apertamente.
La cantante evidenzia quanto sia difficile lasciarsi andare completamente quando ci si sente costantemente giudicati dagli altri; tuttavia sottolinea anche che riconoscere queste debolezze fa parte della condizione umana ed è essenziale per crescere personalmente ed artisticamente.
Progetti futuri: tornare alle origini
Guardando al futuro musicale immediatamente successivo all’uscita dell’album dedicato a Modugno, Giulia rivela desiderio di tornare alle radici cantautorali scrivendo nuovi brani originali e collaborando nuovamente con Luca Guidi su progetti futuri oltre quello attuale dedicato al grande artista italiano scomparso nel 1994.
Con concerti già programmati nei prossimi mesi e altre date estive all’orizzonte, c’è molta attesa intorno al lavoro futuro della coppia artistica.
In sintesi, “Di Blu” non è solo una celebrazione del passato ma anche uno stimolo ad affrontare nuove sfide artistiche nel panorama musicale odierno.