La Circolare 64/2024 dell’INPS rappresenta un cambiamento importante nel panorama delle pensioni ai superstiti, ampliando la categoria dei beneficiari e introducendo controlli più severi sui requisiti necessari. Questa riforma si inserisce in un contesto di maggiore attenzione verso le famiglie e i loro bisogni economici, con l’obiettivo di garantire una protezione adeguata a chi ha perso un familiare.
Estensione del diritto alla pensione per figli maggiorenni orfani
Una delle novità più rilevanti riguarda l’estensione del diritto alla pensione di reversibilità anche ai figli maggiorenni orfani che siano inabili al lavoro e a carico dei genitori deceduti. Questo cambiamento è stato ispirato dalla sentenza n. 88/2022 della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto il valore della famiglia allargata nel sistema previdenziale italiano. I figli possono ora accedere a questa prestazione non solo se minorenni, ma anche se maggiorenni, purché dimostrino la propria condizione di inabilità.
Per ottenere il beneficio, è necessario fornire prove documentali che attestino la dipendenza economica dal defunto. In particolare per i figli maggiorenni studenti o inabili al lavoro, non basta il semplice riconoscimento dell’invalidità civile; occorre dimostrare una totale incapacità lavorativa. La Cassazione ha chiarito con la sentenza n. 8584/2020 che il sostegno economico può essere provato anche senza convivenza con il genitore defunto, aspetto fondamentale per molte famiglie che potrebbero trovarsi nella situazione di dover richiedere questo supporto.
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Requisiti e limiti d’età per ricevere la prestazione
La normativa attuale stabilisce criteri precisi riguardo all’accesso alla pensione di reversibilità da parte dei figli maggiorenni. Questi possono ricevere il beneficio fino a 21 anni se frequentano scuole superiori o corsi professionali; fino a 26 anni se iscritti all’università e rispettano le condizioni relative alla frequenza regolare degli studi. Per quanto riguarda gli inabili al lavoro, non ci sono limiti d’età specificati nella legge vigente.
Questa differenziazione evidenzia come il legislatore intenda tutelare le categorie più vulnerabili della popolazione pur mantenendo standard rigorosi nei controlli da parte dell’INPS. Le nuove disposizioni mirano quindi ad assicurare equità nel trattamento dei beneficiari mentre si cerca di evitare abusi nel sistema previdenziale.
Importanza della documentazione medica e comunicazioni all’INPS
Un altro elemento cruciale riguarda gli importi delle pensioni erogate ai superstiti: questi variano in base al numero dei beneficiari presenti nella famiglia del defunto. Si parte dal 60% della pensione percepita dal defunto per un figlio unico; si arriva all’80% nel caso ci siano due figli senza coniuge e addirittura al 100% qualora vi siano tre o più figli a carico.
Per accedere alla prestazione destinata agli inabili è essenziale presentare una documentazione medica completa che includa anche il modello SS3; tale documentazione sarà esaminata dalla commissione medico-legale dell’INPS prima dell’approvazione del beneficio stesso. È importante sottolineare come i beneficiari abbiano l’obbligo di informare tempestivamente l’ente previdenziale riguardo eventuali variazioni nella loro situazione personale ed economica; omissioni potrebbero portare alla sospensione del pagamento o addirittura richieste di restituzione delle somme già ricevute indebitamente.
Le recenti modifiche alle normative sulle pensioni ai superstiti mirano quindi ad instaurare un sistema previdenziale più inclusivo ma richiedono dai cittadini maggiore attenzione nell’assolvere agli obblighi burocratici previsti dall’INPS.