Il Tar del Veneto ha emesso un’ordinanza che proibisce la vendita di cibo e grano destinato a nutrire i piccioni. Questa decisione arriva in un contesto di crescente preoccupazione a Roma, dove una residente del quartiere Appio Claudio ha attirato l’attenzione lanciando carne e pesce dalla finestra della sua abitazione per sfamare volatili come gabbiani e cornacchie. La situazione ha suscitato indignazione tra i commercianti locali, che lamentano disagi significativi.
La situazione insostenibile in Appio Claudio
Nel quartiere Appio Claudio, precisamente all’incrocio tra viale Spartaco e via Lucio Elio Seiano, i residenti stanno vivendo una vera emergenza legata alla proliferazione dei piccioni. Una signora è stata avvistata mentre getta quotidianamente grandi quantità di cibo dal suo balcone. Le immagini inviate da cittadini mostrano il balcone da cui proviene questa attività, con la donna spesso nascosta dietro le veneziane.
I commercianti della zona descrivono la strada come un “zoo“, affermando che il numero dei piccioni è aumentato drasticamente negli ultimi anni. Una titolare di un negozio nelle vicinanze racconta che gli uccelli hanno danneggiato l’asfalto creando solchi visibili e contribuendo a problemi elettrici nella zona. Anche se non si tratta di danni economici ingenti, il disagio vissuto dai residenti è palpabile: ogni giorno devono affrontare una folla di circa 150 piccioni.
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Le conseguenze non si limitano ai negozi; anche i balconi degli edifici circostanti sono colpiti dalla presenza degli uccelli. Gli escrementi dei volatili sporcano le automobili parcheggiate lungo le strade e l’aria è impregnata da odori sgradevoli dovuti alla proliferazione dei roditori attratti dal cibo lasciato in strada.
Le reazioni delle autorità locali
La situazione ha spinto diversi abitanti a chiedere intervento alle autorità competenti. Roberto Colasanti, consigliere del Municipio VII, esprime forte preoccupazione per quanto sta accadendo nel quartiere: “Una condizione che è stata fin troppo tollerata“, afferma Colasanti, sottolineando come ora sia diventata insostenibile. Nonostante gli interventi bonari da parte della polizia locale per convincere la signora a limitare la sua attività alimentare verso i volatili, ogni tentativo sembra essere fallito.
Colasanti segnala anche rischi aggiuntivi legati alla presenza delle fioriere sul balcone della donna; queste potrebbero cadere sulla testa dei passanti o colpire altri condomini dell’edificio. Inoltre, recentemente è stata aperta un’agenzia immobiliare proprio davanti all’abitazione della signora coinvolta nella controversia; questo rende difficile anche il passaggio pedonale nella zona.
L’intervento dell’Asl e le prospettive future
Contattati da “Il Messaggero”, gli uffici del Municipio VII hanno confermato che stanno monitorando attentamente la situazione ed hanno già sollecitato sia la polizia locale sia l’Asl a intervenire più volte con sopralluoghi mirati per valutare lo stato igienico-sanitario dell’area interessata dagli eventi.
L’Asl sta considerando l’emissione di un’ordinanza motivata dai problemi igienico-sanitari riscontrati nel quartiere Appio Claudio. Tuttavia, va notato che il Municipio può solo richiedere assistenza dall’Asl senza avere poteri decisionali diretti su questioni sanitarie o ambientali specifiche riguardanti questa problematica complessa.