Festival di Cannes 2025: i film più attesi e le novità da non perdere

Il Festival di Cannes 2025, in programma dal 13 maggio, presenta una selezione di film innovativi e provocatori, con registi di spicco e tematiche attuali che promettono dibattiti accesi.
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Il Festival di Cannes 2025 si avvicina, con inizio fissato per il 13 maggio. Quest’anno, la selezione presenta una serie di film che promettono di suscitare dibattiti e attenzioni sia per le tematiche affrontate che per i registi coinvolti. Di seguito, un’analisi dei titoli più rilevanti in programma.

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Die, my love: il ritorno di Lynne Ramsay

La regista scozzese Lynne Ramsay torna a Cannes dopo otto anni dalla sua vittoria nella categoria miglior sceneggiatura con “You Were Never Really Here“. Il suo nuovo lavoro, “Die, My Love“, è un thriller drammatico che esplora la depressione post-partum. Con un cast stellare che include Jennifer Lawrence, Robert Pattinson e LaKeith Stanfield, il film si preannuncia come uno dei titoli più ambiti della rassegna. La reputazione di Ramsay nel cinema d’autore potrebbe attrarre l’attenzione della giuria e del pubblico.

Nouvelle vague: Richard Linklater omaggia il cinema francese

Richard Linklater porta sul grande schermo “Nouvelle Vague“, un’opera che celebra l’influenza del movimento cinematografico francese degli anni ’60. Il film esamina la realizzazione del classico “Fino all’ultimo respiro” di Jean-Luc Godard ed è interpretato da Zoey Deutch nei panni dell’attrice Jean Seberg. Con uno stile narrativo rilassato tipico del regista texano, questo progetto potrebbe riscuotere consensi tra gli amanti del cinema europeo.

Sentimental value: Joachim Trier torna alla famiglia

Joachim Trier presenta “Sentimental Value“, un dramma familiare con Renate Reinsve nel ruolo principale accanto a Stellan Skarsgård ed Elle Fanning. Dopo il successo de “La persona peggiore del mondo“, Trier continua ad esplorare relazioni complesse tra i suoi personaggi. Distribuito negli Stati Uniti da Neon – noto per aver supportato vincitori della Palma d’Oro come “Parasite” – questo titolo sarà monitorato attentamente dagli esperti.

The Phoenician scheme: Wes Anderson e nuovi volti

Wes Anderson ritorna con “The Phoenician Scheme”, dove Benicio Del Toro interpreta un uomo d’affari circondato da nemici mentre cerca di proteggere sua figlia e un tutore norvegese interpretati dai debuttanti Mia Threapleton e Michael Cera. Threapleton è figlia dell’attrice Kate Winslet ed è considerata una delle rivelazioni dell’anno grazie alla sua capacità di incarnare lo stile unico tipico delle opere andersoniane.

Pillion: esplorazione della sottomissione

Pillion”, diretto da Harry Lighton, affronta tematiche legate a relazioni BDSM attraverso la storia romantica tra due uomini interpretati da Harry Melling e Alexander Skarsgård. Questo titolo mira a trattare argomenti tabù in modo sincero piuttosto che provocatorio; ci si aspetta quindi discussioni animate dopo la proiezione al festival.

The history of sound: amore durante la guerra

In “The History of Sound”, Paul Mescal e Josh O’Connor danno vita a una storia d’amore ambientata durante la Prima guerra mondiale; l’incontro iniziale tra i due protagonisti ha ripercussioni durature nel tempo accompagnate da una colonna sonora folk evocativa. Mescal ha descritto l’intesa con O’Connor come capace di riportarlo indietro ai tempi spensierati della giovinezza.

Urchin: debutto promettente

Harris Dickinson fa il suo esordio alla regia con “Urchin”, raccontando le vicende di Frank Dillane nei panni di un giovane vagabondo londinese; questa opera prima suscita curiosità nonostante le riserve sui lavori precedenti diretti da attori famosi al festival.

The chronology of water: Kristen Stewart dietro la camera

Kristen Stewart debutta come regista adattando il memoir “The Chronology of Water”. Racconta le sfide personali affrontate dalla protagonista ex nuotatrice alle prese con dipendenze e sessualità esplorativa; questo progetto potrebbe attirare attenzione sia per i temi trattati sia per l’affetto dimostrato dal pubblico francese verso Stewart stessa.

Eleanor the great: Scarlett Johansson al debutto

Scarlett Johansson fa il suo ingresso nella regia con “Eleanor the Great”, presentando June Squibb nei panni di una novantenne trasferitasi a New York dopo aver perso la migliore amica; già distribuito negli Stati Uniti dalla Sony Pictures Classics rappresenta solo l’inizio della carriera registale dell’attrice.

Alpha: nuova opera audace

Julia Ducournau torna sulla Croisette dopo aver vinto la Palma d’Oro nel 2021 con “Titane”. Il suo nuovo progetto intitolato “Alpha” ruota attorno alla vita complessa di una ragazza tredicenne ma mantiene segreti sulla trama generale, rendendolo uno dei titoli più intriganti dell’edizione corrente.

The secret agent: Kleber Mendonça Filho ritorna su temi sociali

Kleber Mendonça Filho presenta “The Secret Agent” ambientandolo nel Brasile degli anni ’70 durante eventi politici turbolenti; Wagner Moura guida un cast noto mentre si analizzano questioni urgenti legate alla società brasiliana contemporanea.

Vie privée: Rebecca Zlotowski incontra Jodie Foster

Rebecca Zlotowski dirige Jodie Foster in quello che viene descritto come giallo francese intitolato “Vie Privée”. Questa collaborazione potrebbe segnare una fusione interessante tra Hollywood ed Europa cinematografica.

The mastermind: Kelly Reichardt porta storie poliziesche

Kelly Reichardt propone quest’anno “The Mastermind”, basandosi su furti artistici avvincenti mentre speriamo possa ricevere finalmente riconoscimenti meritati anche se programmata verso fine festival.

Dangerous animals: horror innovativo

Sean Byrne offre uno sguardo originale sull’horror attraverso “Dangerous Animals”, dove Jai Courtney interpreta un serial killer amante degli squali, portando freschezza al genere pur mantenendo elementi familiari.

Highest 2 lowest: Spike Lee sorprende ancora

Spike Lee annuncia “Highest 2 Lowest”, rivisitazione moderna dello storico classico giapponese creando aspettative elevate soprattutto considerando collaborazioni passate significative.

Sound of falling: dramma intergenerazionale tedesco

Sound of Falling” segna anche il ritorno della regista Mascha Schilinski presentando generazioni femminili diverse unite sotto tematiche comuni, creando anticipazione attorno all’opera meno conosciuta ma potenzialmente impattante.

Enzo: Robin Campillo racconta disuguaglianze sociali

Robin Campillo dirige “Enzo,” narrazione intensa su adolescenti alle prese col mondo moderno riflettendo sulle disuguaglianze sociali presenti oggi nelle nostre società contemporanee.

Manas: ritratto umano dall’Amazzonia

Manas” rappresenta intensamente Marianna Brennand portando storie intime dall’Amazzonia, conquistando premi precedentemente e confermandosi meritevole attenzione internazionale presso festival prestigiosi quali Cannes stesso.

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