Negli ultimi giorni, la questione dell’installazione di un chiosco informativo in piazza di Spagna ha suscitato accesi dibattiti a Roma. Questo nuovo punto d’informazione turistica, approvato nell’ambito degli interventi pubblici per il Giubileo, ha attirato critiche da parte del Municipio 1 e da esperti del settore. La costruzione è vista come una minaccia al paesaggio della storica piazza, una delle più famose della capitale.
Il progetto del chiosco e le reazioni
Il progetto prevede l’apertura di un punto d’informazione turistica che offrirà anche gadget ai visitatori. Tuttavia, la sua realizzazione non è stata accolta favorevolmente. Diverse associazioni e professionisti hanno firmato una petizione per chiedere la rimozione del chiosco, sostenendo che deturpa l’estetica della piazza. Questi esperti includono urbanisti, archeologi e storici dell’arte che ritengono che l’aggiunta di questa struttura comprometta il valore storico e culturale dell’area.
In passato, nel 2015 la Soprintendenza aveva già espresso parere negativo riguardo alla costruzione dei chioschi in tre luoghi significativi: oltre a piazza di Spagna, anche piazza della Città Leonina e piazza Sonnino. Nonostante ciò, con l’approssimarsi del Giubileo sembra esserci stata una revisione delle decisioni precedenti; due dei tre cantieri sono stati avviati nei punti dove erano già presenti bagni pubblici interrati.
Leggi anche:
Le preoccupazioni degli esperti
L’associazione CarteinRegola ha recentemente reso nota una petizione firmata da circa settanta professionisti nel campo dell’urbanistica e della cultura. I firmatari esprimono dubbi sull’utilità di un nuovo punto d’informazione in uno dei luoghi più visitati al mondo dove già esistono numerosi servizi per i turisti. Secondo loro, questa iniziativa rappresenta solo l’ennesimo tentativo del Comune di migliorare l’esperienza turistica a scapito della vivibilità urbana.
La critica si concentra non solo sulla bellezza architettonica ma anche sulla funzionalità: molti sostengono che i visitatori possano orientarsi facilmente grazie alle risorse già disponibili nella zona senza necessità aggiuntive come quella proposta dal Comune.
L’intervento delle istituzioni locali
In risposta alle crescenti preoccupazioni espresse dalla comunità locale e dagli esperti nel settore culturale ed urbanistico, il Municipio 1 ha convocato la Soprintendenza per chiarire le motivazioni dietro all’approvazione del progetto dopo il parere negativo ricevuto anni fa. Recentemente è stata approvata all’unanimità dal Consiglio municipale una risoluzione che richiede una nuova valutazione ambientale riguardo alla struttura prevista.
Nella risoluzione si richiede inoltre che il chiosco non venda souvenir né venga illuminato con luci esterne visibili dalla strada principale; queste misure mirano a ridurre ulteriormente l’impatto visivo sulla storicità dello spazio pubblico.
Risposte ufficiali dal Comune
Mariano Angelucci, presidente della commissione Turismo del Comune di Roma ha difeso strenuamente il progetto dichiarando che si tratta piuttosto di un’opera volta alla riqualificazione dello spazio pubblico iconico romano. Ha affermato come sia stato ottenuto regolarmente il permesso dalla Soprintendenza per procedere con i lavori ed evidenziando come non ci sarà esposizione pubblicitaria sul sito né illuminazioni invasive; secondo lui sarà venduto solo “merchandising selezionato”.
Tuttavia Anna Maria Bianchi, presidente dell’associazione CarteinRegola sottolinea come nei documenti ufficialmente consultabili manchino indicazioni concrete riguardo alle modalità operative previste per questo nuovo servizio turistico; essendo progettata in vetro infatti la merce sarebbe comunque visibile dall’esterno rendendo difficile mantenere discrezione nell’esposizione dei prodotti venduti al pubblico.