Il pacchetto fiscale “One Big, Beautiful Bill” ha ottenuto il via libera dalla Camera dei Rappresentanti con un margine ridotto. Il presidente Donald Trump lo ha definito come una delle leggi più significative nella storia degli Stati Uniti. Tuttavia, l’approvazione di questa misura comporta conseguenze pesanti: tagli drastici a Medicare e Medicaid e un incremento del deficit di 2.700 miliardi di dollari. Mentre i mercati finanziari mostrano segni di preoccupazione, le reazioni politiche si intensificano.
Dettagli sulla legge fiscale
La nuova legge fiscale proposta da Trump include vari elementi controversi, come tagli alle tasse su mance e straordinari e incentivi per l’acquisto di auto prodotte negli Stati Uniti. Inoltre, il pacchetto prevede fondi per la militarizzazione del confine americano. Tuttavia, questi provvedimenti sono accompagnati da significativi tagli ai programmi assistenziali: si stima che Medicaid subirà una riduzione di 700 miliardi di dollari mentre Medicare vedrà un abbattimento quasi pari a 500 miliardi.
Le modifiche al programma SALT mirano a favorire le fasce medio-alte della popolazione piuttosto che quelle a basso reddito. Critiche aspre sono arrivate anche dal Premio Nobel Paul Krugman, che ha descritto la legge come “una creazione da sadici zombie”. Anche Hakeem Jeffries, leader dei Democratici alla Camera dei Rappresentanti, non ha risparmiato parole dure definendo il provvedimento “tossico ed estremista”.
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Reazioni dai mercati finanziari
I mercati hanno reagito con nervosismo all’approvazione della legge fiscale. I rendimenti sui Treasury a 30 anni hanno raggiunto quasi il 5,15%, segnando il livello più alto dal 2007. Gli analisti avvertono riguardo alla sostenibilità dei conti pubblici americani in seguito all’aumento del deficit previsto dalla nuova legislazione.
In questo contesto economico difficile per Trump emerge anche un dato significativo: secondo recenti sondaggi, circa il 66% degli americani disapprova la gestione dell’economia da parte dell’amministrazione attuale. Nonostante ciò, Trump continua ad affrontare nuove sfide politiche e sociali.
L’attacco all’università Harvard
Parallelamente alle questioni fiscali interne si è verificato un attacco diretto contro Harvard University da parte dell’amministrazione Trump tramite il Dipartimento per la Sicurezza Interna . La revoca della certificazione necessaria per accettare studenti stranieri colpisce direttamente circa il 27% degli iscritti all’ateneo prestigioso e minaccia gravemente le sue finanze.
Questa azione rappresenta uno dei più gravi attacchi all’autonomia accademica in tempi moderni; l’amministrazione sta cercando di imporre modifiche al curriculum universitario così come alle politiche d’ammissione e assunzione del personale docente. Harvard è pronta a intraprendere azioni legali contro questa decisione governativa.
Incidenti violenti e tensione sociale
A Washington D.C., si è consumata una tragedia quando Sarah Milgrim e Yaron Lischinsky – due funzionari israeliani – sono stati assassinati nei pressi del Capital Jewish Museum da Elias Rodriguez che avrebbe urlato “l’ho fatto per Gaza” durante l’arresto. Questo evento ha sollevato interrogativi sul crescente antisemitismo negli Stati Uniti; l’FBI sta indagando sull’incidente sotto diverse angolazioni tra cui terrorismo interno.
La reazione ufficiale israeliana non si è fatta attendere; esponenti politici hanno denunciato quanto accaduto come “antisemitismo armato”. La questione diventa sempre più complessa nel dibattito americano su libertà d’espressione rispetto alla violenza motivata dall’odio.
La faida tra Trump e Bruce Springsteen
Non mancano neppure gli scontri mediatici tra figure pubbliche: Donald Trump ha recentemente preso a impegnarsi in una polemica con Bruce Springsteen attraverso Truth Social pubblicando video provocatori nei quali colpisce virtualmente l’artista rock con una pallina da golf in risposta alle critiche ricevute sul suo operato politico.
Springsteen non è rimasto silenzioso ed ha rilasciato un EP live dove critica apertamente Trump definendolo “corrotto” ed “autoritario”. In particolare nella canzone “Land of Hope and Dreams”, Springsteen sottolinea quanto sia cambiata negativamente l’America sotto questa amministrazione e afferma che “l’America che amo oggi è nelle mani sbagliate”.
L’intensificarsi delle polemiche sembra seguire uno schema ben preciso: ogni mossa controversa viene rapidamente seguita da nuove provocazioni o eventi clamorosi generando così attenzione mediatica costante intorno alla figura presidenziale.