Un clima di allerta si sta diffondendo nel quartiere Eur di Roma, dove episodi di violenza legati a bande di minorenni stanno suscitando forte preoccupazione tra i genitori. Le aggressioni, spesso accompagnate da rapine e intimidazioni, pongono interrogativi sulla sicurezza dei più giovani. In questo contesto, una mamma ha deciso di condividere l’esperienza traumatica del proprio figlio aggredito da un gruppo di coetanei.
Aggressioni e rapine: il racconto della madre
Il 10 maggio scorso, un ragazzo di 12 anni è stato avvicinato da una baby gang nei pressi del centro commerciale Euroma2. Secondo quanto riportato dalla madre del giovane, il figlio è stato colpito con un pugno in faccia da uno dei membri del gruppo che gli ha chiesto le scarpe. L’episodio ha lasciato segni non solo fisici ma anche psicologici sul ragazzo. La madre ha immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e si è recata in ospedale per accertamenti.
La donna ha utilizzato i social media per raccontare la vicenda e sensibilizzare altri genitori riguardo ai rischi che corrono i loro figli nelle zone frequentate dai gruppi giovanili. Ha esortato gli altri genitori a unirsi in una strategia comune per proteggere i propri ragazzi dalla spirale della violenza che sembra caratterizzare alcune aree della città.
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Il fenomeno delle baby gang a Roma
Le baby gang sono diventate un fenomeno sempre più visibile nella capitale italiana. Questi gruppi sono composti principalmente da adolescenti che si muovono insieme alla ricerca di opportunità per commettere atti criminosi come furti ed estorsioni. Spesso operano senza timore delle conseguenze legali o morali delle loro azioni.
I membri delle bande tendono ad essere molto giovani; alcuni hanno appena quindici anni o meno e mostrano comportamenti delinquenti già consolidati. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, molte volte riescono a sfuggire al controllo sia dei genitori sia degli agenti stessi.
Recentemente sono stati segnalati diversi episodi simili a quello vissuto dal giovane dell’Eur: aggressioni gratuite ai danni di coetanei nei parchi pubblici o nei centri commerciali sono all’ordine del giorno. In alcuni casi, le vittime vengono derubate mentre subiscono umiliazioni pubbliche come il versamento di birra sui vestiti costosi.
La reazione dei residenti e l’appello alla comunità
Dopo l’aggressione al ragazzino dell’Eur, molti residenti hanno iniziato a esprimere preoccupazioni attraverso forum online dedicati al quartiere. I cittadini chiedono maggiore attenzione dalle autorità competenti affinché vengano adottate misure efficaci contro queste bande giovanili sempre più aggressive.
L’appello della madre non è isolato; molti altri genitori stanno cercando modi per affrontare questa problematica crescente insieme alle istituzioni locali. Si parla anche della necessità di creare spazi sicuri dove i ragazzi possano incontrarsi senza correre rischi inutilmente elevati.
In questo contesto complesso emerge la richiesta urgente non solo ai genitori ma anche agli educatori e alle istituzioni affinché venga promossa una cultura della legalità tra i giovani fin dalla tenera età, contribuendo così a prevenire futuri attacchi simili ed evitare che questi episodi diventino parte integrante della quotidianità romana.