Un terremoto di magnitudo 5.8 ha scosso il Cile settentrionale ieri sera alle 23:50 ora locale, corrispondenti alle 5:50 del mattino in Italia. L’epicentro è stato localizzato a circa 32 km dalla città di Camiña, nella regione del Tarapacà. Fortunatamente, non si segnalano danni significativi o vittime a seguito della scossa. Al momento non sono state emesse allerte tsunami.
Dettagli sul sisma e differenze nelle misurazioni
La magnitudo del terremoto è stata registrata dal Centro Sismológico Nacional Cileno come pari a 5.8, mentre altre istituzioni come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’US Geological Survey hanno riportato valori leggermente inferiori, rispettivamente di 5.7 e 5.7 per quanto riguarda la profondità dell’ipocentro; il CSN indica una profondità di 104 km, mentre l’USGS parla di un valore simile ma con una variazione minima a quota 105 km; infine l’INGV fissa la profondità a soli 87 km.
Queste discrepanze nelle misurazioni sono comuni nei sismi recenti poiché i dati vengono continuamente aggiornati man mano che le analisi proseguono nel tempo. Gli esperti ritengono che ulteriori studi possano portare ad un consenso su valori più precisi riguardo alla magnitudo e alla profondità dell’evento sismico.
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Cause geologiche del terremoto
Per comprendere meglio le cause geologiche dietro questo evento sismico è utile considerare la posizione geografica del Cile all’interno della cosiddetta “Cintura di Fuoco” del Pacifico, una zona caratterizzata da intensa attività vulcanica e sismica dovuta al movimento delle placche tettoniche.
Il territorio cileno si trova lungo il margine occidentale della placca sudamericana, dove essa interagisce con la placca pacifica attraverso un processo noto come subduzione; in questo caso la placca pacifica scivola sotto quella sudamericana creando tensione accumulata che può sfociare in terremoti quando viene rilasciata improvvisamente.
Le mappe sismiche mostrano chiaramente questa dinamica: i cerchi colorati indicano diversi eventi sismici avvenuti nella regione negli ultimi decenni; i cerchi più grandi rappresentano scosse con alta magnitudo mentre quelli più scuri indicano epicentri più profondi nel sottosuolo.
Questa area ha visto numerosi eventi tellurici nel corso degli anni ed è soggetta ad attività vulcanica significativa lungo tutta la cordigliera andina che funge da confine naturale tra le due placche tettoniche coinvolte in questo fenomeno geologico complesso ma affascinante.
In sintesi, sebbene il recente terremoto non abbia causato danni rilevanti o vittime umane nella regione colpita, rimane fondamentale monitorare attentamente queste attività per garantire sicurezza alla popolazione locale ed essere pronti ad affrontare eventuali futuri eventi simili.