I laboratori del Teatro alla Scala, situati in via Bergognone all’angolo con via Tortona a Milano, rappresentano un punto di riferimento fondamentale per l’arte e la cultura della città. Dal 2001, questi spazi sono ospitati nell’ex area industriale delle acciaierie Ansaldo e coprono oltre 20mila metri quadri. Qui vengono realizzati gran parte degli allestimenti scenici e dei costumi che animano il palcoscenico del celebre teatro Piermarini. Le attività comprendono scenografia, scultura, falegnameria e sartoria, contribuendo a una produzione artistica che si distingue per qualità e innovazione.
Un luogo di lavoro creativo
Ruggero Bellini, direttore dei laboratori del Teatro alla Scala, ha condiviso dettagli sul funzionamento quotidiano di questo spazio vitale per la scena milanese. Attualmente operano circa 137 persone a tempo indeterminato nei due padiglioni dedicati: Benois e Caramba. Il primo è intitolato al noto scenografo Nicola Benois; il secondo prende il nome da Luigi Sapelli, conosciuto come “Caramba”, anch’egli figura illustre nel campo della scenografia.
Durante una visita ai laboratori insieme a Bellini, è evidente l’intensa attività in preparazione delle prossime produzioni teatrali. La creazione di scenografie e costumi richiede tempi variabili che possono andare dai due ai tre mesi a seconda dell’opera in questione e dell’artista coinvolto nel progetto.
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Tradizione artigianale incontra tecnologia moderna
Bellini sottolinea l’importanza dell’artigianalità nei processi creativi dei laboratori. Ogni opera o costume realizzato è unico; non vengono prodotti più esemplari dello stesso pezzo se non richiesto specificamente dal progetto originale. Anche quando la Scala presenta opere simili in momenti diversi, ogni allestimento mantiene caratteristiche distintive.
L’integrazione tra abilità tradizionali e tecnologie moderne è fondamentale nella produzione artistica contemporanea. I disegni tecnici sono elaborati attraverso software avanzati mentre alcune lavorazioni avvengono grazie a macchine CNC per legno e metallo quando necessario. Nonostante ciò, rimane centrale l’approccio manuale tipico dell’artigianato.
Formazione professionale nei mestieri artistici
La formazione delle figure professionali impiegate nei laboratori avviene principalmente tramite corsi specializzati offerti dall’Accademia del Teatro alla Scala stessa. Molti aspiranti scenografi provengono da istituti come l’Accademia di Brera o le Belle Arti prima di intraprendere un percorso formativo specifico presso la Scala.
Bellini evidenzia anche le sfide nel reperire nuovi talenti: “Stiamo iniziando a trovare difficoltà”, ammette riguardo alla scarsità di giovani interessati ai lavori manuali legati al teatro. Professioni come quella del fabbro o falegname richiedono competenze particolari che vanno apprese direttamente sul campo; tuttavia questa necessità offre anche opportunità formative preziose per i nuovi arrivati nel settore.
Uno sguardo al futuro dei laboratori
Il futuro dei laboratori potrebbe portare importanti cambiamenti logistici se si concretizzasse il progetto di trasferirli nell’ex area Innocenti nel quartiere Rubattino di Milano. Questo nuovo spazio richiederebbe un investimento significativo stimato attorno ai 120 milioni di euro ma prometterebbe vantaggi notevoli nella gestione delle produzioni artistiche.
Bellini spiega che una nuova sede consentirebbe una maggiore efficienza operativa poiché i magazzini dove sono conservate le scenografie sarebbero collocati nello stesso edificio dei laboratori stessi eliminando così i trasporti necessari tra i due luoghi attuali durante le ristrutturazioni degli spettacoli già messi in scena precedentemente.
In attesa dello sviluppo futuro previsto per questi storici luoghi creativi milanesi, il lavoro continua incessantemente qui in via Bergognone dove passione ed impegno si fondono ogni giorno nella creazione d’opere destinate ad incantare il pubblico internazionale.