Con l’approvazione della Legge 207/2024, nota come legge di Bilancio 2025, il sistema degli incentivi edilizi in Italia ha subito significative modifiche. L’Agenzia delle Entrate ha emesso la circolare n. 8/E del 19 giugno 2025, fornendo chiarimenti cruciali per i contribuenti riguardo le nuove disposizioni. Queste informazioni sono fondamentali per orientarsi nel panorama degli sgravi fiscali legati agli interventi edilizi.
Rimodulazione temporale delle aliquote
La legge di Bilancio del 2025 introduce una rimodulazione temporale delle aliquote relative agli incentivi edilizi che si applicheranno dal 2025 al 2027. Le percentuali variano a seconda della tipologia di soggetto beneficiario e della destinazione dell’immobile oggetto dei lavori. In particolare, l’ecobonus e il sismabonus vengono prorogati con aliquote fissate al 36% per le spese sostenute nel corso del 2025 e al 30% per quelle effettuate nel biennio successivo . Tuttavia, è previsto un trattamento favorevole per i proprietari o titolari di diritti reali sull’abitazione principale: questi potranno beneficiare di un’aliquota maggiorata pari al 50% nel primo anno e al 36% nei due anni successivi.
Questa differenziazione nelle aliquote sottolinea l’importanza dell’abitazione principale nella fruizione degli incentivi. L’Agenzia delle Entrate fa riferimento all’articolo del Tuir che definisce l’abitazione principale come quella in cui risiede abitualmente il proprietario insieme ai suoi familiari. È fondamentale quindi comprendere quali diritti reali consentano l’accesso alle agevolazioni maggiorate; oltre alla proprietà piena, rientrano anche la nuda proprietà, usufrutto e diritto d’uso.
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Soggetti esclusi dalla maggiorazione
Non tutti possono beneficiare dell’aliquota maggiorata al fine di incentivare gli interventi sulle abitazioni principali. Sono esclusi dalla possibilità di accedere alla detrazione potenziata i familiari conviventi dei proprietari o titolari dei diritti reali sull’immobile nonché gli inquilini o comodatari che occupano l’abitazione oggetto dei lavori. Questi soggetti rientrano nella categoria “altri casi”, dove si applicherà una detrazione standard del solo 36%. Questa distinzione è importante poiché evidenzia come non tutte le situazioni siano equiparabili quando si parla di accesso agli sgravi fiscali.
Inoltre, nel caso specifico del sismabonus acquisti, è prevista una percentuale ridotta ma vantaggiosa: il bonus può arrivare fino al 50% se chi acquista destina immediatamente l’immobile a residenza principale entro la scadenza della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui viene richiesta la detrazione.
Aspetti temporali nell’applicabilità della normativa
Un aspetto critico da considerare riguarda gli aspetti temporali legati all’applicabilità delle nuove norme sugli incentivi edilizi introdotte dalla legge di Bilancio del ’25. Per poter accedere alle agevolazioni previste dal nuovo regime fiscale a partire dal primo gennaio dello stesso anno è necessario che il contribuente sia già titolare uno dei diritti menzionati prima dell’inizio effettivo dei lavori o prima della data in cui sono state sostenute le spese stesse.
Un punto interessante riguarda anche eventuali cambiamenti nella destinazione d’uso degli immobili durante i lavori: se un immobile non era adibito ad abitazione principale all’inizio degli interventi ma lo diventa entro la conclusione degli stessi, sarà comunque possibile beneficiare dell’aliquota maggiorata prevista dalla normativa vigente.
In aggiunta a ciò va notato che se dopo aver ottenuto tale agevolazione fiscale un immobile perde lo status di abitazione principale negli anni successivi non comporterà automaticamente la revoca dello sconto già ricevuto su base annuale.
Agevolazioni su pertinenze ed esclusioni specifiche
Le pertinenze rappresentano un altro campo significativo dove si applicano le nuove regole sugli sgravi fiscali previsti dalla legge sulla bilancio ’25: gli interventi eseguiti su aree pertinenzialmente collegate con l’abitazione beneficiano infatti delle stesse agevolazioni previste per quest’ultima anche quando tali opere vengano effettuate solo sulle pertinenze stesse senza interessare direttamente l’abitativo primario.
Al contrario ci sono restrizioni importanti riguardanti alcune tipologie impiantistiche; ad esempio le caldaie alimentate da combustibili fossili risultano escluse dalle proroghe sulle detrazioni fiscali attualmente vigenti; nello specifico questo include caldaie a condensazione e generatori d’aria calda alimentati da combustibili fossili mentre rimangono invece incentivabili microcogeneratori , generatori a biomassa, pompe caloriche ad assorbimento gas ed sistemi ibridi.
Infine va segnalato che i limiti massimi relativi alla spesa ammissibile non hanno subito variazioni significative rispetto alle normative precedenti confermando così stabilità sul fronte economico legato ai progetti edilizi incentivabili.