Nel 2024, la NASA ha rivelato al mondo la prima immagine della galassia UGC 11105, catturata dal telescopio spaziale Hubble. Questa galassia a spirale si trova a circa 110 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione di Ercole. Sebbene appaia piuttosto debole in termini di luminosità relativa, gli esperti ritengono che ospiti un nucleo galattico attivo con un buco nero supermassiccio al suo interno. In seguito alla pubblicazione dell’immagine da parte della NASA, un astrofotografo italiano ha deciso di tentare una ripresa della stessa galassia utilizzando attrezzature avanzate.
L’osservazione della galassia UGC 11105
UGC 11105 è una delle molte galassie che popolano l’universo e rappresenta un oggetto d’interesse per gli astronomi. Situata nella costellazione di Ercole, questa galassia è stata studiata per le sue caratteristiche peculiari e il suo potenziale nucleo attivo. La scoperta del buco nero supermassiccio al centro della galassia offre spunti interessanti sulla formazione e l’evoluzione delle strutture cosmiche.
La debole luminosità di UGC 11105 rende difficile osservarla dalla Terra senza strumenti adeguati. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici nel campo dell’astrofotografia e dei telescopi amatoriali, molti appassionati sono ora in grado di catturare immagini dettagliate anche degli oggetti più remoti nel cielo notturno.
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Il progetto fotografico dell’astrofotografo italiano
Tra maggio e giugno del 2025, un astrofotografo italiano ha dedicato oltre trentadue ore alla cattura dell’immagine di UGC 11105 utilizzando il suo riflettore Celestron EHD8″ abbinato a una camera ZWO ASI2400 MC Pro su montatura iOptron GEM45. Questo progetto rappresenta non solo una sfida tecnica ma anche una passione personale per l’astronomia.
Il fotografo ha realizzato ben 386 pose da trecento secondi ciascuna attraverso un filtro Optolong L-Quad per migliorare la qualità delle immagini raccolte. Il processo richiede pazienza e precisione; ogni scatto deve essere calibrato correttamente per ottenere risultati ottimali che possano competere con quelli ottenuti dai grandi osservatori astronomici.
Elaborazione dei dati: tecniche avanzate
Dopo aver raccolto i dati necessari per il progetto fotografico su UGC 11105, l’astrofotografo si è dedicato all’elaborazione delle immagini utilizzando software specializzati come Pixinsight, Siril e Photos. Questi strumenti consentono agli utenti di combinare le varie esposizioni in modo da ridurre il rumore elettronico ed evidenziare i dettagli più sottili presenti nell’immagine finale.
L’elaborazione non è solo una questione tecnica; richiede anche creatività nell’approccio visivo all’immagine finale desiderata. Ogni passaggio del processo può influenzare notevolmente il risultato finale: dall’allineamento delle immagini alla correzione dei colori fino alla gestione dei contrasti.
Questa esperienza dimostra come anche gli astrofili amatoriali possano contribuire significativamente allo studio dell’universo attraverso le loro osservazioni personali ed elaborate tecniche fotografiche.