Alessandro Di Battista critica la politica di Giorgia Meloni e l’urbanistica milanese

Alessandro Di Battista critica la presidenza di Giorgia Meloni e l’urbanistica milanese, evidenziando il fallimento delle politiche abitative e le conseguenze sociali ed economiche per i cittadini.
Alessandro Di Battista critica la politica di Giorgia Meloni e l'urbanistica milanese - Socialmedialife.it

Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle, ha espresso duri giudizi sulla situazione attuale della politica italiana e sull’urbanistica di Milano durante un intervento nella trasmissione “In Onda”. Le sue parole si sono concentrate in particolare sulla presidenza di Giorgia Meloni e sulle conseguenze delle scelte politiche che hanno caratterizzato la città meneghina negli ultimi anni.

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La critica a Giorgia Meloni

Nel corso dell’intervista, Di Battista non ha risparmiato critiche alla presidente del Consiglio, accusandola di essere più influenzata dalla finanza che dalla politica. Ha sottolineato come le grandi aziende produttrici di armi statunitensi stiano prosperando in un contesto segnato da conflitti come quello in Gaza. Secondo lui, il silenzio della Meloni su queste questioni è emblematico: “La nostra ‘donna, madre, cristiana’ non dice una parola”, ha affermato l’ex deputato.

Di Battista ha citato i numeri drammatici dei morti a Gaza per evidenziare la gravità della situazione e l’assenza di una risposta adeguata da parte del governo italiano. Ha anche menzionato il recente incontro tra Meloni e l’amministratore delegato di BlackRock per discutere temi legati allo sviluppo economico. “Edoardo Galliano disse che lo sviluppo è un viaggio che ha molti più naufraghi che naviganti”, ha aggiunto Di Battista per sottolineare quanto possa essere problematico il concetto stesso di sviluppo nel contesto attuale.

L’inchiesta sull’urbanistica milanese

Di Battista si è poi spostato sul tema dell’urbanistica a Milano, affrontando le recenti indagini che hanno coinvolto la città e i suoi amministratori locali. Ha descritto Milano come un esempio fallimentare dal punto di vista politico: “Il fallimento è sotto gli occhi di tutti”, ha detto con fermezza. Secondo lui, negli ultimi anni la città si è svuotata dei suoi abitanti storici a causa delle politiche abitative poco inclusive.

Ha fatto riferimento al cambiamento demografico avvenuto nella metropoli lombarda: “È diventato sempre più complicato vivere qui”. Questo fenomeno sarebbe iniziato con le amministrazioni precedenti – da Gabriele Albertini fino all’attuale sindaco Giuseppe Sala – creando una sorta di sostituzione sociale della classe media.

Un sistema urbanistico inefficace

Durante il dibattito con Luca Telese, Di Battista ha sostenuto che ci sia stata una pianificazione deliberata per presentare Milano come un modello efficiente in termini edilizi. Ha criticato le modalità operative delle commissioni preposte all’urbanistica: “Garantivano costruzioni rapide senza oneri adeguati”. A suo avviso, questo approccio favorisce solo pochi investitori privati mentre impoverisce i servizi pubblici essenziali.

Ha confrontato Milano con altre città europee come Amsterdam e Monaco di Baviera riguardo alle percentuali richieste ai costruttori per gli oneri urbanistici; secondo lui, questi numeri parlano chiaro: mentre a Milano si chiede solo l’8%, altre metropoli europee richiedono percentuali ben superiori.

Conseguenze sociali ed economiche

Di Battista conclude il suo intervento ponendo domande scomode sulla sostenibilità del sistema politico attuale: “Quando i milanesi non hanno servizi essenziali – dagli asili nido alle piscine comunali – ciò deriva da una scarsità nei bilanci comunali legata alla cementificazione”. La sua analisi mette in luce come questa strategia abbia portato molte persone a lasciare Milano o ad abitare nelle periferie circostanti perché impossibilitate a permetterselo nel centro cittadino.

Le sue parole pongono interrogativi sul futuro della democrazia italiana e sul ruolo degli amministratori pubblici nell’affrontare queste sfide cruciali per la vita quotidiana dei cittadini milanesi.