Un episodio di violenza ha scosso Cremona il 13 ottobre 2022, quando due ragazzi indiani sono stati aggrediti nel piazzale delle Tranvie. L’area è nota per essere frequentata da studenti e spesso teatro di risse. I fatti hanno portato all’apertura di un processo che coinvolge diversi giovani accusati di rapina e lesioni aggravate.
La dinamica dell’aggressione
Intorno alle 13, dopo la scuola al Cr.Forma, le vittime si trovavano nel piazzale delle Tranvie quando sono state circondate da un gruppo di giovani nordafricani. Secondo quanto riportato dalle vittime durante il processo, erano circa cinque o sei i membri della baby gang. Uno dei ragazzi ha descritto come uno degli aggressori lo abbia colpito alla testa mentre cercava di difendersi; il suo amico è intervenuto ma anche lui è stato preso a calci e pugni.
L’aggressione non si è limitata ai colpi inferti con le mani: gli aggressori hanno utilizzato tubi in ferro e manganelli per colpire le vittime. Una delle due persone aggredite ha subito una frattura al naso ed è stata costretta a sottoporsi a un intervento chirurgico con una prognosi di trenta giorni. Il pestaggio si è concluso con la fuga del branco che ha rubato lo smartphone di uno dei ragazzi.
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Le accuse contro gli imputati
Nel corso del processo, sono emersi dettagli sulle identità degli imputati: tra loro ci sono diversi minorenni e due maggiorenni residenti in città, Ahmadou e Yassine. Le accuse mosse nei loro confronti includono rapina aggravata, lesioni gravi e minacce nei confronti delle vittime. Durante l’udienza iniziale, le testimonianze hanno messo in luce la brutalità dell’attacco avvenuto quel giorno.
Il legale difensore Michele Barrilà rappresenta gli imputati nel procedimento giudiziario che sta attirando l’attenzione della comunità locale per la sua gravità. Le testimonianze fornite dalle vittime descrivono non solo l’aggressione fisica ma anche il clima intimidatorio creatosi attorno all’episodio.
Precedenti tra i gruppi coinvolti
Durante l’udienza del pm Giannangelo Maria Fagnani è emerso che esistevano precedenti fra i gruppi coinvolti nell’aggressione. Una delle vittime ha spiegato che alcuni membri della baby gang credevano erroneamente fosse stato lui a picchiare uno dei loro amici pochi giorni prima dell’incidente violento nel piazzale della stazione ferroviaria.
Le dichiarazioni raccolte suggeriscono che questi episodi siano parte di un contesto più ampio caratterizzato da conflitti giovanili senza motivazioni chiare o giustificabili; litigi considerati inutili dai diretti interessati stessi.
Indagini successive all’aggressione
Dopo l’aggressione, qualcuno ha avvisato le forze dell’ordine e il servizio sanitario d’emergenza; sul posto sono intervenuti sia la Squadra volante sia la Squadra mobile per avviare le indagini necessarie sull’accaduto. Gli investigatori hanno successivamente identificato gli aggressori attraverso un’indagine denominata “Tiranga”, nome ispirato alla bandiera indiana usata come simbolo dalla comunità locale durante questo periodo difficile.
Un episodio inquietante accaduto poco dopo riguarda Ahmadou: secondo quanto riportato dall’accusa, egli avrebbe minacciato nuovamente una delle vittime mentre lavorava in negozio dicendo frasi intimidatorie riguardo alla sua sicurezza personale dopo quanto accaduto qualche settimana prima nella rissa al piazzale delle Tranvie.
La prossima udienza del processo si terrà il 21 ottobre ed evidenzierà ulteriormente i dettagli su questa vicenda complessa che continua ad avere ripercussioni significative sulla comunità cremonese.