Alla scoperta del Museo del Teatro Argentina: un gioiello di storia e cultura a Roma

Il Museo del Teatro Argentina di Roma, il più piccolo museo civico della capitale, custodisce tre secoli di storia teatrale con costumi, documenti e reperti significativi in un affascinante spazio espositivo.
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Il Museo del Teatro Argentina, il più piccolo tra i musei civici di Roma, si estende su una superficie di soli 100 metri quadri. Questo spazio racchiude quasi tre secoli di storia legata a uno dei teatri più antichi della capitale. Situato all’ultimo piano dello stabile in Largo Argentina, l’ingresso avviene attraverso il botteghino. Qui è possibile esplorare una collezione unica che include costumi, libretti, dipinti e documenti storici che raccontano la vita e le trasformazioni del Teatro di Roma. Inoltre, la visita offre l’opportunità di ammirare una vista panoramica sull’area archeologica circostante.

Nascita e allestimento del museo

Il Museo del Teatro Argentina è stato concepito da Cecilia Pericoli Ridolfini nel 1973 ed è stato collocato nel sottotetto dell’edificio sin dall’inizio. La struttura espositiva si articola in tre sezioni principali. La prima sezione ha un carattere topografico e documenta le trasformazioni urbanistiche dell’area dove sorge il teatro.

La seconda sezione ospita reperti significativi della struttura antica e delle decorazioni precedenti al restauro attuale. Tra questi spiccano quattro frammenti dell’antico velario con putti e festoni floreali; due dipinti murali in stile pompeiano risalenti alla fine del XIX secolo; nonché disegni preparatori per il sipario realizzati dal pittore romano Cesare Fracassini.

Un altro pezzo notevole esposto è una caricatura realizzata da Pier Leone Ghezzi che ritrae Nicola Zabaglia, noto per le sue abilità nella carpenteria teatrale. Considerato un maestro delle impalcature necessarie ai lavori su edifici alti come San Pietro, Zabaglia era così rispettato che gli artisti accettavano solo di lavorare sulle impalcature progettate da lui.

Inoltre, il museo presenta uno dei rotoni in legno utilizzati fino agli inizi del Novecento per sollevare sipari e scene attraverso pesanti corde manovrate da marinai reclutati appositamente per questa funzione.

La terza sezione raccoglie documentazione sulla vita teatrale con costumi de “I Masnadieri”, locandine storiche e ritratti degli artisti che hanno calcato il palcoscenico dal 1732 ad oggi.

Il percorso verso la creazione del museo

Dopo importanti lavori di ristrutturazione durati quattro anni dal 1967 al 1971, il Teatro Argentina riaprì i battenti il 21 aprile 1971 con una mostra dedicata alla sua storia. Questo evento suscitò interrogativi riguardo alla conservazione dei materiali raccolti durante l’esposizione temporanea ed emerse quindi l’idea di creare un museo permanente simile a quello della Scala di Milano.

Fu così deciso che lo spazio ideale sarebbe stato proprio quello situato nel sottotetto dell’edificio teatrale dove oggi si trova ancora oggi la collezione permanente dedicata alla storia dello spettacolo romano.

La storia affascinante del Teatro Argentina

Costruito su iniziativa del duca Giuseppe Sforza Cesarini nel XVIII secolo per risanare le finanze familiari in difficoltà economiche, il progetto fu affidato all’architetto Girolamo Theodoli. L’idea prevedeva l’abbattimento progressivo dei piani superiori dell’edificio originale per creare uno spazio interno destinato alla sala teatrale mantenendo intatta la facciata esterna fino al 1826.

Inaugurato ufficialmente nel gennaio 1732, questo teatro ha visto alternarsi sul suo palcoscenico numerosi eventi culturali senza interruzioni significative tranne nei periodi necessari ai restauri strutturali o durante conflitti bellici come la Seconda Guerra Mondiale, quando gli spettacoli furono sospesi solo temporaneamente tra gli anni ’67-’71 a causa dei lavori necessari al consolidamento della struttura stessa.

Architettura e caratteristiche distintive

L’architettura interna mantiene ancora oggi quella tipica settecentesca con pianta a ferro di cavallo ottimizzata sia per visibilità sia acustica degli spettatori presenti nella sala principale. Un elemento emblematico rimane rappresentato dal grande lampadario appeso al velario: originariamente realizzato in ferro battuto illuminava grazie ai ceri ma successivamente fu sostituito da un lampadario in vetro Murano visibile anche attualmente dai visitatori durante gli spettacoli o nelle visite guidate organizzate dalla Sovrintendenza Capitolina.

Nel corso degli anni sono stati effettuati vari interventi volti ad aggiornare i servizi offerti agli spettatori senza alterarne però lo spirito originale: dall’introduzione dell’illuminazione elettrica negli anni ’60 alle recentissime modifiche apportate negli anni ’90 sotto la direzione architettonica Paolo Portoghesi miranti ad aumentare accessibilità ed efficienza funzionale degli spazi interni pur mantenendo intatta l’atmosfera storica evocativa propria della tradizione teatrale romana.

Importanza culturale nell’arco dei secoli

Il Teatro Argentina ha rappresentato nei secoli non solo un punto nevralgico della scena culturale romana ma anche nazionale grazie alle opere presentate qui fra cui capolavoro come “Il Barbiere Di Siviglia” composto da Gioachino Rossini debuttando proprio qui nel febbraio1816 dopo iniziali difficoltà dovute ad opposizioni artistiche locali ma divenendo poi immediatamente popolare fra pubblico ed esperti musicalisti contemporanei. Altrettanto celebri furono concertisti come Niccolò Paganini o compositori quali Giuseppe Verdi, entrambi protagonisti indiscussi delle serate memorabili vissute presso questo storico teatro.

Oggi continua a essere considerata una pietra miliare nella programmazione culturale romana, offrendo produzioni variegate destinate ad attrarre visitatori provenienti non soltanto dalla capitale ma anche turisti internazionali desiderosi scoprire parte integrante patrimonio storico-artistico italiano.

Per visitarlo occorre prenotarsi telefonicamente presso gli uffici preposti mentre ingresso gratuito viene garantito under18 over65 possessori MIC card. Durante queste visite guidate sarà possibile apprendere dettagli sulla vita passata presente futuro luogo ricco fascino intriso tradizioni millenarie rendendolo meta imperdibile chiunque voglia immergersene nell’atmosfera unica offerta dalla città eterna.

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