L’8 maggio, i Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno arrestato una donna di 41 anni, originaria dell’est Europa, accusata di tentata rapina in un negozio d’abbigliamento situato in via Mazzini. L’episodio ha suscitato preoccupazione tra i residenti e i commercianti della zona.
La dinamica dei fatti
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la donna è entrata nel negozio con un comportamento sospetto. Si è mossa tra le corsie del punto vendita e ha preso diversi articoli cosmetici e capi d’abbigliamento. Dopo aver selezionato la merce, si è diretta verso i camerini. Uscita da quest’area senza alcun prodotto visibile nelle mani, presentava però un rigonfiamento sotto i pantaloni che ha attirato l’attenzione del personale.
L’addetto alla sicurezza del negozio aveva già notato il comportamento anomalo della cliente e ha deciso di intervenire quando si è accorto che la donna stava uscendo senza pagare. Non trovando nulla nei camerini al momento del controllo, l’addetto le ha chiesto spiegazioni riguardo alla merce non pagata.
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L’intervento delle forze dell’ordine
Dopo essere stata costretta a rientrare nel negozio dalla richiesta dell’addetto alla sicurezza e dalla responsabile avvisata nel frattempo, la donna ha iniziato a estrarre gli oggetti rubati dai pantaloni. Convinta che non ci sarebbero state conseguenze per il suo gesto, si è vista invece comunicare dalla responsabile che erano stati allertati i Carabinieri.
Con l’arrivo imminente delle forze dell’ordine, la situazione si è rapidamente deteriorata: la donna ha reagito con violenza cercando di fuggire dall’ingresso principale del negozio. Ha aggredito fisicamente l’addetto alla sicurezza colpendolo con spinte e calci mentre tentava di bloccarla.
Arresto e comportamenti successivi
I Carabinieri sono giunti sul posto poco dopo l’allerta ed hanno prontamente bloccato la 41enne identificandola come una persona senza fissa dimora in Italia con precedenti penali per reati contro il patrimonio. Durante le operazioni di arresto, secondo quanto riportano le fonti ufficiali, avrebbe anche proposto prestazioni sessuali ai militari nella speranza di evitare le conseguenze legali delle sue azioni; tale comportamento non solo non ebbe effetto ma fu segnalato all’autorità giudiziaria come aggravante.
La refurtiva totale ammonta a circa 150 euro ed include vari articoli rubati dal negozio; questi sono stati restituiti durante il processo formale della denuncia da parte della responsabile del punto vendita.
Le conseguenze legali
Dopo aver ascoltato testimoni presenti al momento dei fatti ed effettuate verifiche sull’accaduto – incluso l’interrogatorio dell’addetto alla sicurezza che fortunatamente non riportò lesioni significative – i Carabinieri hanno proceduto all’arresto della donna. Il Giudice competente ha successivamente convalidato l’arresto stabilendo nei suoi confronti una misura cautelare: divieto di dimora nella città di Parma e nella provincia circostante.