Arrestati due uomini accusati di rapine e estorsioni nelle tabaccherie veronesi

Due uomini italiani di 61 e 53 anni arrestati dai Carabinieri per rapine, sequestro di persona e tentata estorsione, seminando paura tra i commercianti a Verona.
Arrestati due uomini accusati di rapine e estorsioni nelle tabaccherie veronesi - Socialmedialife.it

Due cittadini italiani, di 61 e 53 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Verona con l’accusa di una serie di reati gravi, tra cui rapina aggravata, sequestro di persona e tentata estorsione. I due uomini sono ritenuti responsabili di atti criminali che hanno seminato paura tra i commercianti locali. Le indagini hanno portato all’emissione di un’ordinanza cautelare da parte del * tribunale*.

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La sequenza delle rapine

Le indagini condotte dai Carabinieri hanno rivelato tre rapine avvenute tra febbraio e maggio 2025. In tutte le occasioni, i malviventi si sono presentati con il volto coperto da caschi al momento dell’apertura delle tabaccherie. Una volta all’interno, hanno immobilizzato i dipendenti minacciandoli con una pistola e legandoli con fascette plastiche. Dopo aver messo a segno la loro azione criminosa, si sono appropriati del denaro presente in cassa insieme ai gratta e vinci.

In uno dei colpi più inquietanti, per intimidire ulteriormente la vittima è stato esploso un colpo d’arma da fuoco a salve. Questo gesto ha dimostrato la determinazione dei due uomini nel perseguire i loro obiettivi criminosi senza alcun riguardo per la sicurezza delle persone coinvolte.

Aggressioni e intimidazioni

Il terzo episodio ha visto protagonista la titolare di una tabaccheria che è stata aggredita mentre stava aprendo la saracinesca esterna del suo negozio. Anche in questo caso l’aggressione è avvenuta sotto minaccia armata: il malvivente ha puntato una pistola contro la donna per costringerla a consegnare il denaro.

Oltre alle rapine nelle tabaccherie, gli investigatori hanno scoperto che nel mese di aprile i due avevano rubato un’auto parcheggiata regolarmente lungo una strada della città. Non contenti del furto dell’auto, avevano rintracciato la proprietaria lasciando un messaggio intimidatorio sulla sua porta: pretendevano 8.000 euro per restituirle il veicolo rubato; in caso contrario avrebbero dato fuoco all’automobile.

L’arresto finale

La lunga catena criminale dei due uomini si è interrotta quando i Carabinieri li hanno sorpresi mentre tentavano di forzare il lunotto posteriore di un’auto parcheggiata per rubare beni al suo interno. Durante le operazioni investigative successive agli arresti, gli agenti hanno rinvenuto anche un motorino rubato presso l’abitazione degli accusati.

In aggiunta ai furti già commessi, le forze dell’ordine hanno trovato anche armi: un fucile a pompa ad aria compressa insieme a una pistola a salve completa di cinque cartucce; erano presenti anche altri strumenti potenzialmente utilizzabili in attività criminose come coltelli e piedi di porco.

A seguito della gravità dei reati contestati al 53enne è stata disposta l’immediata detenzione presso il carcere locale Montorio; mentre il 61enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa degli sviluppi giudiziari futuri sul caso.