Babel Film Festival 2023: il concorso internazionale per le minoranze linguistiche a Cagliari

Dal 8 al 13 giugno, Cagliari ospita il Babel Film Festival, con 61 film in concorso da 18 paesi, dedicato alle minoranze linguistiche e culturali, promuovendo opere in lingua sarda e internazionali.
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Dal 8 al 13 giugno, Cagliari ospiterà la nona edizione del Babel Film Festival, un evento cinematografico di rilevanza internazionale dedicato alle opere che rappresentano le minoranze linguistiche e culturali. In collaborazione con la Rai per la lingua sarda, il festival si svolgerà negli spazi dell’Exmà di via San Lucifero e presenterà un ricco programma di proiezioni.

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Un programma variegato con film da tutto il mondo

Quest’anno il festival propone una selezione di 61 film in concorso, suddivisi in 19 lungometraggi, 9 documentari e 33 cortometraggi provenienti da ben 18 Paesi diversi. Le opere presentate coprono un ampio spettro linguistico, con un totale di ben 38 lingue diverse. Questa varietà non solo arricchisce l’offerta culturale del festival ma offre anche una piattaforma importante per dare visibilità a storie spesso trascurate dai circuiti mainstream.

La presenza significativa di produzioni in lingua sarda è particolarmente rilevante. Questo riflette un periodo vivace per il cinema isolano, che continua a esplorare temi legati all’identità locale e alla cultura regionale. La selezione include opere che affrontano questioni sociali contemporanee attraverso lenti artistiche innovative.

Anteprime fuori concorso: i lavori più attesi

Tra i film presentati fuori concorso spicca “Chie chircat accattat” di Enrico Pau. Questo lavoro sperimentale si concentra sul linguaggio e sul consumo, proponendo una riflessione profonda su come questi elementi influenzino le relazioni umane nella società moderna. Un altro titolo atteso è “Seu Innoi” di Andrea Deidda; questo film offre uno sguardo poetico sulla memoria collettiva e sull’identità culturale della Sardegna.

Nelle sezioni competitive emergono titoli come “Tres Animeddas” di Matteo Incollu, che mescola commedia nera e noir in una narrazione avvincente; “In su corru ‘e sa furca” di Davide Melis esplora la Sardegna contemporanea attraverso l’analisi sociale del bar come luogo d’incontro; mentre “Su fatorgiu” racconta la vita quotidiana delle donne sarde nel contesto del passare del tempo.

Altri titoli degni di nota includono “Frarìa” di Alberto Diana, che affronta la formazione giovanile durante l’avvento del fascismo; “Goppà” di Roberto Pili sulla storia intricata tra due amici dal passato criminale; oltre a “La punizione del prete”, ispirato a racconti popolari galluresi.

Sezioni collaterali: spazio all’animazione e ai cortometraggi

Il festival non si limita ai lungometraggi ma dedica attenzione anche ai cortometraggi nelle sue sezioni collaterali. Tra questi troviamo “S’ozzastru” di Carolina Melis, un film d’animazione ispirato all’olivastro simbolo della resilienza isolana; “Abele”, diretto da Fabian Volti, esplora le connessioni tra Sardegna e Palestina attraverso storie comuni legate al pastoralismo.

Altri cortometraggi includono “Il pescatore” di Ugo Garau; “S’orcu” di Antonio Congiu; “Isola” di Giulia Fo; e “Falamus” di Paolo Lubinu. Queste opere offrono uno spaccato interessante delle diverse espressioni artistiche presenti nel panorama cinematografico contemporaneo.

Con questa edizione il Babel Film Festival continua a dimostrare quanto sia fondamentale dare voce alle culture meno rappresentate nel mondo cinematografico globale.

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