Nel primo semestre del 2025, il numero delle pensioni anticipate liquidate ha registrato un significativo calo, scendendo a 98.356 unità rispetto alle 118.550 dello stesso periodo del 2024. Questa diminuzione del 17,3% è emersa dal Monitoraggio dell’Inps sui flussi di pensionamento e riflette le nuove misure introdotte nel sistema previdenziale italiano.
Dati generali sulle pensioni liquidate
L’Inps ha riportato che nel complesso sono state liquidate nel primo semestre del 2025 ben 397.691 pensioni, con un importo medio di circa 1.215 euro al mese. Tuttavia, gli importi variano notevolmente in base al genere e alla tipologia di pensione ricevuta dai beneficiari.
Le pensioni di vecchiaia hanno raggiunto quota 117.901 con un importo medio mensile di circa 1.136 euro; le anticipazioni si attestano su una media più alta, pari a circa 2.076 euro per le quasi centomila persone che hanno scelto questa opzione; mentre quelle relative all’invalidità previdenziale sono state solo 23.996 con una media mensile di soli 810 euro al mese.
Le pensioni ai superstiti ammontano a ben 106.693 unità e presentano un importo medio mensile pari a 941 euro; infine, gli assegni sociali erogati sono stati 50.745 per 497 euro al mese.
Analisi delle diverse categorie professionali
Nell’ambito delle gestioni previdenziali, il fondo lavoratori dipendenti ha visto la liquidazione totale di 163.374 assegni con una media mensile pari a 1.379 euro; i lavoratori autonomi e parasubordinati hanno ricevuto 115.525 prestazioni medie da 859 euro al mese; mentre i dipendenti pubblici si attestano su 43.736 assegni medi da 2.056 euro ciascuno.
Particolare attenzione merita la situazione dei fondi speciali: qui le liquidazioni ammontano a 24.311 unità con una media mensile più elevata rispetto ad altre categorie professionali .
Un dato preoccupante è rappresentato dalle “Opzione donna”, che ha visto crollare il numero delle richieste: appena 1.134 nei primi sei mesi del 2025 contro 3.590 nel 2014, già in calo rispetto agli anni precedenti.
Differenze salariali tra uomini e donne
Un aspetto critico evidenziato dall’Inps riguarda l’importo medio degli assegni percepiti da uomini e donne: l’importo medio per le donne è stato infatti pari a 1.009 euro, inferiore del 30% rispetto ai 1.499 euro degli uomini .
Questa disparità è dovuta principalmente alla composizione dei tipi di pensione ricevuti dalle due categorie: gli uomini tendono ad avere carriere lavorative più lunghe e continuative rispetto alle donne, che spesso si trovano in situazioni lavorative discontinue o occupazioni meno retribuite.
Distribuzione territoriale delle pensioni
Il monitoraggio evidenzia anche come oltre la metà delle nuove pensioni sia stata erogata ai residenti di Nord Italia nei primi sei mesi del 2025, segnando così un incremento rispetto al 50% registrato nell’intera annualità precedente.
Infine, va notato come il rapporto tra invalidità e vecchiaia sia diminuito nella prima parte dell’anno corrente, passando dal 22% dello scorso anno al 20%, segnalando quindi una maggiore incidenza della categoria della vecchiaia sul totale dei trattamenti previdenziali erogati.