A Trento, il movimento di estrema destra Casapound ha affisso targhe provocatorie in diverse zone della città, tra cui il centro storico e la periferia. Le scritte, che includono nomi come “Via della rapina” e “Piazza del degrado”, mirano a evidenziare un clima di insicurezza percepito da residenti e commercianti. Secondo quanto riportato sui canali social del movimento, l’iniziativa intende richiamare l’attenzione su episodi di violenza e criminalità che avrebbero caratterizzato la vita quotidiana nella città.
La denuncia di Casapound
Filippo Castaldini, coordinatore regionale di Casapound, ha commentato la situazione attuale definendo le aggressioni, i furti e le violenze come una “triste normalità” per Trento. In una dichiarazione pubblica ha sottolineato che il bollettino dei fatti di cronaca contraddice le classifiche sulla vivibilità della città. Castaldini ha messo in discussione le promesse fatte dall’amministrazione comunale riguardo alla creazione di una città smart e green.
L’associazione accusa il sindaco Franco Ianeselli e la giunta comunale per non aver affrontato adeguatamente questi problemi. Nella nota diffusa da Casapound si legge: “Ora che la giunta Ianeselli si è ulteriormente spostata a sinistra ci chiediamo se l’amministrazione saprà finalmente assumere una posizione chiara a tutela della città.” Questo appello sembra riflettere un malcontento crescente nei confronti delle politiche locali relative alla sicurezza.
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La risposta del Pd-Psi
Il Partito Democratico insieme al Partito Socialista Italiano ha risposto alle accuse mosse da Casapound con toni critici. In una nota ufficiale hanno denunciato quella che definiscono un’abitudine storica: cambiare i nomi delle vie in onore dei fascisti. Hanno citato esempi storici come via Razza o via Balilla per mettere in evidenza quanto sia delicata questa questione legata ai toponimi.
I rappresentanti del Pd-Psi hanno anche sottolineato come alcuni membri dell’associazione siano stati coinvolti in episodi di violenza nel passato. Hanno espresso scetticismo riguardo alla posizione assunta da Casapound nel difendere la legalità mentre continuano ad avere legami con figure controversie nella loro storia recente. La nota conclude con un appello affinché gli esponenti dell’associazione onorino i principi costituzionali antifascisti piuttosto che ricorrere a metodi violenti durante le loro manifestazioni serali.
Questa polemica mette in luce tensioni politiche significative all’interno della comunità trentina riguardo alla sicurezza pubblica e al modo in cui viene gestita dai rappresentanti locali.