Chiara Elisa Boi: la cantautrice milanese che racconta Milano attraverso i suoi muri

Chibo, cantautrice milanese, trasforma le scritte sui muri in musica con il progetto “Canto i muri”, presentando il singolo “Passo Carrà” e concerti a Milano e Bologna.
Chiara Elisa Boi: la cantautrice milanese che racconta Milano attraverso i suoi muri - Socialmedialife.it

Chiara Elisa Boi, conosciuta come Chibo, sta cambiando il modo in cui percepiamo Milano. La 39enne cantautrice milanese ha deciso di dare voce alle scritte sui muri della città, trasformando frasi comuni in canzoni evocative. Con due concerti in programma allo Zelig di Milano e al Battiferro di Bologna, Chibo si prepara a presentare il suo progetto musicale “Canto i muri”, un’iniziativa che unisce arte urbana e musica.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

L’idea dietro “Canto i muri”

Chibo ha spiegato come è nato il suo progetto “Canto i muri”. In un periodo della sua vita caratterizzato da una forte spinta creativa, l’artista ha iniziato a notare le scritte sui muri mentre passeggiava per le strade di Milano. Queste frasi l’hanno colpita tanto da ispirarla a metterle in musica. “Era un momento della mia vita in cui la creatività mi stava spingendo a fare qualcosa di diverso,” racconta Chibo.

L’idea inizialmente era quella di creare un semplice video da condividere con amici e familiari. Tuttavia, quando ha cominciato a pubblicarlo sui social media, la risposta è stata sorprendente: molte persone hanno apprezzato il suo lavoro e lo hanno condiviso ulteriormente. Questo scambio le ha dato ulteriore motivazione per continuare su questa strada.

La scelta delle scritte non è casuale; ogni frase rappresenta una parte dell’identità milanese e riflette emozioni o situazioni comuni nella vita quotidiana dei cittadini. Attraverso questo progetto, Chibo riesce a catturare l’essenza della città e dei suoi abitanti.

Il singolo “Passo Carrà” come evoluzione del progetto

Il singolo “Passo Carrà” rappresenta una naturale evoluzione del lavoro intrapreso da Chibo con “Canto i muri”. In questo brano specifico, l’artista gioca con parole già esistenti nei graffiti urbani per creare qualcosa di nuovo e fresco. La frase originale “passo carrabile” viene reinterpretata attraverso una cancellazione parziale che lascia spazio alla figura iconica di Raffaella Carrà.

Chibo sottolinea quanto siano importanti queste scritte: “Le citazioni musicali presenti sui muri sono sorprendenti.” Per lei queste frasi non sono solo atti vandalici, ma veri e propri messaggi che comunicano sentimenti ed esperienze collettive.

Il ritornello del brano si intreccia perfettamente con la melodia creata dall’artista; così facendo riesce ad avvicinare anche chi potrebbe non prestare attenzione ai messaggi nascosti tra le mura cittadine.

Collaborazioni future nel mondo musicale

Quando si parla delle sue aspirazioni professionali future, Chibo esprime desiderio di collaborare con altre artiste italiane affermate nel panorama musicale nazionale. Tra queste nomina Paola Cortellesi e Cristina D’Avena come figure ispiratrici con cui vorrebbe lavorare.

Queste collaborazioni potrebbero portarla verso nuovi orizzonti musicali ed espandere ulteriormente il suo pubblico oltre quello già conquistato grazie al suo approccio unico alla musica popolare italiana contemporanea.

Progetti futuri: cosa aspettarsi da Chibo

Per quanto riguarda gli impegni imminenti, oltre ai concerti allo Zelig di Milano previsti per il 5 giugno e al Battiferro di Bologna il 24 luglio, Chibo annuncia anche nuove canzoni dedicate alle scritte sui muri milanesi già in fase progettuale. L’artista desidera continuare ad esplorare questa tematica attraverso nuove melodie ed esperimenti sonori personali.

Inoltre, esprime interesse nell’improvvisazione musicale; vuole dedicarsi maggiormente alla creazione artistica pura senza vincoli commerciali o aspettative esterne troppo pressanti.

Con questi progetti all’orizzonte, Chiara Elisa Boi continua a dimostrare come sia possibile fondere arte urbana e musica popolare, creando opere significative che parlano direttamente alla gente comune.

Change privacy settings
×