La Confederazione Italiana Agricoltori della Puglia ha lanciato un allerta riguardo alla stagnazione dei prezzi del grano, che oggi si attestano a 31 euro al quintale, gli stessi valori di dieci anni fa. Questa situazione preoccupante potrebbe portare a un drastico calo della produzione di questo cereale fondamentale per l’agricoltura italiana, simile a quanto accaduto in passato con le barbabietole da zucchero.
Prezzi fermi e conseguenze per gli agricoltori
Secondo la Cia Puglia, il prezzo attuale del grano non riflette i costi di produzione e le spese sostenute dagli agricoltori. Nonostante l’aumento delle spese per fertilizzanti, carburante e manodopera negli ultimi anni, i produttori si trovano ancora a dover vendere il loro prodotto agli stessi prezzi di una decade fa. Questo scenario mette in seria difficoltà gli agricoltori pugliesi che vedono erodere i propri margini di guadagno.
L’associazione ha evidenziato come questa stagnazione possa avere ripercussioni sul futuro della coltivazione del grano in Italia. Se non ci sarà un adeguamento dei prezzi che tenga conto dell’inflazione e dell’andamento generale dei costi agricoli, molti produttori potrebbero decidere di abbandonare questa coltivazione. La paura è quella di assistere a una diminuzione significativa della produzione nazionale nel giro di pochi anni.
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Rischio crollo della produzione: il paragone con le barbabietole
Il presidente della Cia Puglia ha paragonato la situazione attuale con quella vissuta dalla filiera delle barbabietole da zucchero negli scorsi decenni. In quel caso, la combinazione tra bassi prezzi e costi elevati portò molti agricoltori ad abbandonare completamente questa coltivazione, causando un crollo nella produzione nazionale. Oggi ci sono timori simili riguardo al grano; se non verranno adottate misure adeguate per garantire ai produttori un giusto compenso economico, anche il settore del grano potrebbe subire lo stesso destino.
La Cia ha quindi chiesto interventi urgenti da parte delle istituzioni locali e nazionali per rivedere le politiche agricole e garantire ai produttori condizioni più favorevoli. È fondamentale trovare soluzioni che possano stabilizzare i prezzi sul mercato ed evitare una crisi profonda nel settore agricolo pugliese.
Proposte per rilanciare il settore
In risposta alla crisi attuale, la Cia Puglia sta lavorando su diverse proposte destinate a rilanciare il settore cerealicolo regionale. Tra queste vi è l’idea di creare consorzi tra agricoltori per aumentare la forza contrattuale nelle trattative con i compratori finali o trasformatori alimentari. Inoltre si sta valutando l’opportunità di promuovere prodotti locali attraverso marchi distintivi che possano attrarre consumatori sensibili alla qualità e alla provenienza degli alimenti.
Un’altra proposta riguarda incentivi fiscali o finanziamenti agevolati destinati agli agricoltori disposti a investire nella modernizzazione delle proprie aziende agricole o nell’acquisto di tecnologie innovative utili ad aumentare la resa delle coltivazioni senza incrementare ulteriormente i costi operativi.
Queste iniziative potrebbero contribuire non solo a migliorare le condizioni economiche degli agricoltori ma anche a preservare una tradizione agricola importante come quella legata al grano in Puglia.