Il 14 maggio 2025, alle ore 19:00, l’Oratorio di Santa Cita ospiterà un concerto dell’Arianna Art Ensemble dal titolo “La musica nelle corti italiane del Seicento“. L’evento vedrà la partecipazione di solisti di spicco come Alessandro Nasello al flauto dolce e Andrea Inghisciano al cornetto. Questo concerto promette di offrire un’esperienza unica attraverso il repertorio strumentale che ha caratterizzato le corti italiane nel XVII secolo.
Il programma musicale
Il concerto presenterà una selezione di brani virtuosi provenienti da diverse città italiane, tra cui Venezia, Bologna, Mantova, Roma e Napoli. La scelta dei pezzi riflette l’importanza della musica strumentale in questo periodo storico. Tra gli strumenti utilizzati ci sarà il cornetto, noto per la sua versatilità e capacità espressiva. Questo strumento era molto apprezzato nel Seicento per la sua abilità nel sostenere le voci e nell’eseguire passaggi virtuosistici.
L’Arianna Art Ensemble è composto da musicisti esperti che porteranno sul palco non solo il cornetto e il flauto dolce ma anche altri strumenti storici come l’arciliuto suonato da Paolo Rigano e il clavicembalo interpretato da Cinzia Guarino. Il programma include opere significative come “Canzon seconda a 3” di Girolamo Frescobaldi e “Sonata X sopra ‘Cavalletto Zoppo’” di G.B. Buonamente.
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L’evoluzione della musica strumentale
All’inizio del Seicento si assiste a una trasformazione significativa nella concezione della musica strumentale. Fino ad allora considerata un genere minore rispetto alla musica vocale, essa comincia a guadagnare autonomia espressiva. Gli artisti iniziano a esplorare nuove forme musicali attraverso gli strumenti stessi, dando vita a composizioni innovative che si distaccano dai testi poetici tradizionali.
Brani emblematici come la “Canzona detta ‘dell’infanta arcibizzarra’” di A. Falconiero mostrano questa nuova libertà creativa; le voci si intrecciano in giochi ritmici complessi che raccontano storie d’amore e conflitti con grande intensità emotiva. Le composizioni sono caratterizzate dall’uso audace delle tecniche contrappuntistiche tipiche delle scuole strumentali italiane dell’epoca.
Un repertorio ricco ed evocativo
Il repertorio presentato durante il concerto rappresenta un ponte tra i tradizionali stilemi rinascimentali e le nuove tendenze barocche emergenti all’epoca. I musicisti interpreteranno brani che evidenziano questa transizione stilistica; molte opere conservano elementi rinascimentali pur tendendo verso forme più moderne con l’emergere della “seconda pratica”, dove predominano solisti accompagnati dal basso continuo.
Tra i pezzi in programma ci saranno anche lavori meno noti ma altrettanto affascinanti come la “Ciaccona in parti variate alla vera spagnola” di D. Pellegrini o “La Mantica” di Giulio Mussi; entrambi offrono uno sguardo sulla varietà stilistica presente nelle corti italiane del tempo.
Concludendo, questo evento musicale unico presso l’Oratorio di Santa Cita non solo celebra una forma d’arte ricca ma anche promuove una riscoperta delle radici culturali italiane attraverso la bellezza senza tempo della musica barocca.