Condannato a Roma un uomo per violenza sessuale e furto ai danni di tre suore

Un peruviano di 40 anni è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale e furto dopo aver aggredito tre suore a Roma nell’aprile 2023.
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Un cittadino peruviano di 40 anni è stato condannato ieri dal giudice dell’udienza preliminare di Roma a due anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale e furto. L’episodio risale all’8 aprile 2023, quando l’uomo ha aggredito tre suore mentre tornavano dalla messa. La sentenza è stata emessa con rito abbreviato, ma i dettagli della vicenda rimangono inquietanti.

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La ricostruzione dell’aggressione

L’aggressione si è verificata nel pomeriggio del sabato in via di Torrevecchia, dove le quattro suore, tutte originarie del sud-est asiatico, stavano rientrando nella loro struttura religiosa in via Don Gnocchi. Per abbreviare il percorso avevano scelto un sentiero che attraversava una piccola area verde adiacente alla chiesa parrocchiale di Santa Maria della Presentazione. Qui, l’imputato ha iniziato a seguirle senza essere notato fino a quando non si è avvicinato abbastanza da attaccare.

Quando Paul David E. ha raggiunto le religiose, ha iniziato a palpeggiare la prima delle suore mentre le altre tentavano disperatamente di fermarlo urlando e implorandolo di smettere. Ignorando completamente le loro richieste, l’uomo ha spintonato la prima donna facendola cadere a terra e poi si è avventato sulla seconda. Durante l’aggressione verbale che ne seguì, il 40enne pronunciò frasi come “Sorelle, siete maliziose”, evidenziando uno stato mentale alterato.

La terza suora coinvolta nell’incidente era originaria dell’Indonesia ed è stata vittima della parte più grave dell’attacco: Paul David E. l’ha bloccata con tutto il suo peso dopo averla fatta cadere al suolo. Le sue consorelle hanno cercato inutilmente di staccarlo da lei mentre lui continuava ad aggredirla fisicamente per alcuni minuti interminabili.

La fuga e le indagini

Le urla delle religiose hanno attirato finalmente l’attenzione sull’aggressione; questo ha costretto Paul David E., dopo essersi rialzato dalla sua vittima, a fuggire rapidamente dal luogo del crimine portando con sé il cellulare della terza suora aggredita. Nella sua corsa verso casa ha perso diversi oggetti personali lungo il tragitto.

Le religiose traumatizzate sono tornate alla parrocchia dove hanno raccontato quanto accaduto al parroco e successivamente alla polizia intervenuta sul posto poco dopo i fatti. Gli agenti hanno raccolto testimonianze dettagliate dalle donne riguardo all’aspetto fisico dell’aggressore: un uomo corpulento dall’accento spagnolo che sembrava ubriaco durante l’attacco.

Durante un sopralluogo nel parco teatro della violenza, gli investigatori hanno rinvenuto una tessera punti intestata ad una cittadina peruviana residente nelle vicinanze; questo elemento chiave li ha portati ad approfondire la questione scoprendo così l’identità dell’aggressore attraverso la madre dei suoi familiari.

L’arresto e il processo

Dopo aver identificato Paul David E., gli agenti lo hanno trovato poche ore dopo nei pressi della sua abitazione ancora sotto effetto degli alcolici; aveva addosso anche il cellulare rubatole dalla religiosa durante l’aggressione. Sua madre lo osservò incredula mentre veniva arrestato dagli agenti senza opporre resistenza o proferire parola alcuna.

L’uomo aveva precedenti penali minori legati al furto ed era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma prima del processo che si concludeva ieri con la condanna inflitta dal gup romano Fabio Testa Piccolomini che prevedeva anche la sospensione condizionale della pena nonostante la gravità dei reati commessi contro le tre religiose innocenti.

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