Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’inefficacia delle recenti riforme legislative nel contrasto alla corruzione in Italia. Durante un’intervista nella trasmissione “Un Alieno in patria” condotta da Peter Gomez, Gratteri ha sottolineato come gli appelli di Papa Francesco contro la corruzione siano stati ignorati dalla politica. Le sue affermazioni pongono l’accento su un sistema giudiziario che sembra favorire i reati legati alla pubblica amministrazione piuttosto che affrontarli con rigore.
Critiche alle riforme legislative
Gratteri ha dichiarato che le leggi approvate negli ultimi anni non hanno contribuito a combattere la corruzione. Secondo lui, tutte le riforme introdotte dopo quella Cartabia sono state inefficaci o addirittura dannose per il sistema giudiziario. Ha evidenziato come queste modifiche abbiano rallentato sia l’istruttoria dibattimentale sia le indagini preliminari necessarie per raccogliere prove solide. Il procuratore ha descritto una situazione in cui si applicano misure più severe ai reati minori mentre i crimini contro la pubblica amministrazione ricevono trattamenti più indulgenti.
Esempi concreti di questa disparità includono l’abolizione del reato d’abuso d’ufficio e una recente riforma della Corte dei Conti che limita la capacità della magistratura contabile di perseguire danni erariali causati da cattiva gestione da parte dei funzionari pubblici. Gratteri ha messo in evidenza anche una proposta di sconto del 70% sui danni erarialmente accertati, suggerendo che tali misure potrebbero compromettere ulteriormente l’integrità del sistema.
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Intercettazioni e costi
Un altro tema centrale dell’intervista è stato quello delle intercettazioni telefoniche, strumento cruciale nelle indagini sulla criminalità organizzata e sulla corruzione. Le nuove normative vogliono limitare la durata delle intercettazioni a 45 giorni per ridurre i costosi oneri economici associati a questo strumento investigativo. Gratteri ha contestato questa visione sostenendo che “i costrutti economici non giustificano il sacrificio dell’efficacia investigativa.”
Il procuratore ha citato esempi praticabili dove gli investimenti nelle intercettazioni hanno portato risultati significativi per lo Stato, come nel caso del sequestro di 42 milioni di bitcoin a un hacker attraverso operazioni prolungate grazie alle intercettazioni stesse. Ha chiarito anche alcuni malintesi riguardanti il termine “intercettazioni a strascico“, spiegando come ogni richiesta debba essere autorizzata da un giudice basandosi su elementi concreti.
Situazione carceraria in Italia
Gratteri si è soffermato anche sul sovraffollamento delle carceri italiane e sulle condizioni disastrose degli istituti penitenziari. Ha denunciato l’assenza di nuove strutture carcerarie dal lontano anni ’70, criticando il governo attuale per non aver realizzato promesse fatte riguardo alla costruzione di nuovi posti detentivi.
Secondo lui, “sarebbe opportuno trasformare alcune ville confiscate ai boss mafiosi in Residenze per l’esecuzione delle misure sanitarie destinate ai detenuti con problemi psichiatrici invece di lasciarle cadere nell’abbandono totale.” Questa proposta potrebbe contribuire ad alleviare il problema del sovraffollamento mentre si cerca una soluzione più duratura attraverso nuove strutture adeguate.
Giovani coinvolti nella criminalità organizzata
Infine, Gratteri ha richiamato attenzione sul crescente coinvolgimento dei giovani nella criminalità organizzata italiana. Molti ragazzi iniziano a commettere crimini già durante l’adolescenza; spesso provengono da famiglie disfunzionali o con genitori incarcerati e crescono senza alcun supporto educativo o sociale significativo.
Questa situazione rappresenta un grave decadimento morale ed etico all’interno della società italiana contemporanea secondo quanto affermava lo stesso procuratore; molti giovani diventano esecutori materiali della camorra perché privati delle opportunità necessarie per costruirsi un futuro diverso dalla strada.