Il Comune di Curno ha deciso di non ritirare il ricorso presentato al Tar riguardo al progetto di raddoppio ferroviario in via Fermi e via Roma. Nonostante i tentativi di dialogo con Rete Ferroviaria Italiana , le parti non sono riuscite a trovare un’intesa, portando l’amministrazione comunale a mantenere la propria posizione legale.
Il no al sottopasso e le trattative fallite
Lunedì scorso si è svolto un incontro tra i rappresentanti del Comune e i tecnici di Rfi, durante il quale si sperava in un compromesso sul progetto per la realizzazione del treno in via Roma. Tuttavia, l’incontro non ha prodotto risultati positivi. I lavori previsti da Rfi includono la chiusura del passaggio a livello esistente e la costruzione di un sottopasso pedonale, una proposta che ha suscitato forti opposizioni da parte dell’amministrazione comunale.
In precedenza, nel febbraio 2024, era stato raggiunto un accordo preliminare che prevedeva la costruzione di un sottopasso carrabile finanziato da Rfi ma appaltato dal Comune. Questo intervento avrebbe comportato una spesa complessiva stimata intorno ai 12 milioni di euro. L’amministrazione aveva richiesto garanzie legali e copertura economica per procedere con l’accordo, invitando anche Provincia e Regione ad unirsi nella convenzione per gestire i fondi necessari all’opera. Tuttavia, tali rassicurazioni non sono state fornite.
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L’amministrazione ha manifestato disponibilità a collaborare su altri aspetti del progetto ferroviario, come il sottopasso in via Fermi. Una seconda controproposta è stata avanzata chiedendo a Rfi di mantenere attivo il passaggio a livello in via Roma e costruire una passerella sopraelevata per facilitare il transito pedonale durante le ore più trafficate dei treni. Anche questa richiesta è stata respinta senza ulteriori discussioni.
Nessun accordo raggiunto
Mercoledì 7 maggio si è tenuta l’udienza presso il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia riguardante il ricorso sul raddoppio della linea Bergamo-Ponte San Pietro. In quella sede, l’amministrazione comunale ha confermato che non ci sono stati progressi significativi nei colloqui né con Rfi né con Regione Lombardia.
Le trattative tra le parti hanno avuto luogo nel corso degli ultimi mesi ma senza giungere ad alcuna conclusione positiva; inizialmente prevista per aprile 2024, l’udienza era stata rinviata più volte fino alla data attuale senza risultati concreti. Con queste premesse, Curno ha deciso quindi di attendere una pronuncia definitiva da parte del Tar sulla questione entro due mesi circa.
Tavolo tecnico: nuove opportunità?
Nonostante la tensione crescente tra le parti coinvolte nella questione ferroviaria curnese rimanga palpabile, dall’amministrazione arriva comunque un messaggio aperto al dialogo costruttivo su altri fronti del progetto stesso. Il sindaco Andrea Saccogna ha ribadito che ci sarà disponibilità ad avviare collaborazioni sui vari aspetti dell’opera pubblica pianificata.
Durante l’incontro recente con Rfi è emersa anche la necessità d’instaurare un tavolo tecnico coinvolgendo tutti gli enti preposti ai sottoservizi; questo potrebbe aiutare a chiarire lo stato dei lavori previsti nel cantiere già programmati alcuni mesi fa ma ancora fermi ai nastri partenza.
Cresce malumore tra i cittadini
Con ogni giorno che passa aumentano ritardi nei lavori ed insoddisfazioni fra gli abitanti locali riguardo alla situazione attuale delle infrastrutture ferroviarie nella zona. Per affrontare queste problematiche direttamente con i cittadini ed offrire informazioni aggiornate sull’evoluzione della situazione progettuale dell’opera pubblica prevista lungo via Roma, il Comune organizzerà mercoledì 21 maggio alle ore 20:45 presso l’auditorium De André in via IV Novembre una assemblea pubblica aperta alla cittadinanza.