Mercoledì 21 maggio 2025, la premier Giorgia Meloni è stata protagonista di una giornata frenetica, nonostante le sue condizioni fisiche non ottimali. Al centro delle sue attività ci sono stati i negoziati per la pace tra Kiev e Mosca, con un ruolo cruciale giocato dal Vaticano. La Meloni ha avuto contatti diretti sia con Papa Leone XIV che con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, cercando di trovare una soluzione al conflitto che continua a mietere vittime.
Colloquio telefonico con Papa Leone XIV
La giornata della premier è iniziata con una telefonata al pontefice. Questo incontro rappresenta il secondo contatto tra Meloni e Papa Leone XIV dalla sua elezione avvenuta nella Cappella Sistina. Se il primo scambio era stato dedicato agli auguri formali per l’inizio del pontificato, questa volta l’argomento principale è stato il conflitto in Ucraina. La premier ha espresso preoccupazione per l’aumento delle vittime civili e ha sondato la disponibilità del Vaticano ad ospitare i negoziati tra le parti coinvolte nel conflitto.
Papa Leone XIV ha confermato che il Vaticano sarebbe pronto a fare da mediatori nei colloqui di pace, un passo significativo considerando le recenti tensioni geopolitiche. Durante questa conversazione, Meloni ha anche voluto assicurarsi di essere allineata alle posizioni della Santa Sede dopo aver discusso della questione anche con Donald Trump nei giorni precedenti.
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Palazzo Chigi ha successivamente diffuso una nota ufficiale riguardo alla chiamata: “Il colloquio col Santo Padre fa seguito alla telefonata di ieri con Trump e altri leader europei.” La nota sottolinea l’importanza dell’impegno del pontefice nella ricerca della pace in Ucraina.
Contatto diretto con Zelensky
Poco prima della conversazione col papa, Giorgia Meloni aveva già parlato al telefono con Volodymyr Zelensky. L’obiettivo era quello di aggiornarsi sulle ultime novità riguardanti i negoziati e sul clima generale dei rapporti internazionali dopo gli incontri avvenuti nei giorni precedenti tra Trump e Putin.
Zelensky si è mostrato favorevole all’idea dei negoziati in Vaticano ma non ha nascosto alcune riserve sulla reale volontà russa di giungere a un accordo duraturo. Il presidente ucraino teme infatti che Vladimir Putin possa avere strategie ambigue nel gestire queste trattative. Questa apprensione riflette anche le preoccupazioni espresse dai paesi baltici riguardo alle mire espansionistiche russe.
Durante questo scambio informativo, Zelensky si è detto fiducioso ma cauteloso rispetto all’apertura del Vaticano come possibile sede dei futuri colloqui per la pace.
Le chiamate diplomatiche successive
Dopo aver interagito sia col papa che col presidente ucraino, Giorgia Meloni si è mossa rapidamente per contattare altri leader europei chiave come Friedrich Merz , Alexander Stubb , Keir Starmer , Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen. Questi dialoghi hanno evidenziato come tutti i leader vedano nel coinvolgimento diretto del Vaticano un’opportunità unica per rilanciare trattative fino ad ora infruttuose.
Il timore comune rimane quello che Putin possa decidere di tirarsi indietro o sabotare i tentativi diplomatici visti gli sviluppi recenti nelle relazioni internazionali post-elezione papale.
Aggiornamenti da Washington
Infine, dopo aver fatto il punto sulla situazione europea, la premier italiana si è rivolta alla Casa Bianca informando Donald Trump sui risultati positivi ottenuti durante le sue comunicazioni recenti sia col papa sia coi leader europei. In questo frangente delicato sarà compito dell’ex presidente statunitense sondare ulteriormente Vladimir Putin affinché accetti l’idea dei colloqui proposti dal Vaticano come piattaforma neutrale dove discutere possibili soluzioni pacifiche al conflitto in corso.
Le prossime settimane saranno cruciali; fonti vicine ai negoziati indicano infatti che potrebbero iniziare già dalla settimana prossima presso la Santa Sede se tutte le parti coinvolte mostreranno disponibilità concreta a parteciparvi attivamente.