Il governo italiano, guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha espresso una forte condanna per i recenti raid aerei israeliani su Gaza, che hanno colpito anche la chiesa della Sacra Famiglia. La premier ha definito inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile e ha sottolineato che nessuna azione militare può giustificare tali comportamenti. Mentre Roma si fa sentire, il silenzio delle istituzioni europee è palpabile e le reazioni da Bruxelles sembrano limitate.
La posizione di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni è stata tra i primi a intervenire pubblicamente sulla questione. In un comunicato ufficiale, ha dichiarato: «I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia». Le sue parole evidenziano un chiaro disappunto nei confronti delle operazioni militari israeliane che continuano a causare sofferenze alla popolazione civile. Nonostante l’irritazione espressa dal governo italiano, non sono stati resi noti eventuali contatti diretti con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Questo silenzio è stato notato anche da altri paesi europei; Parigi si è unita a Roma nel chiedere uno stop alla “carneficina”, ma le istituzioni dell’Unione Europea sembrano lasciare alle singole nazioni il compito di reagire.
La Lega sembra essere particolarmente cauta in questa situazione, probabilmente influenzata dalle polemiche legate alla visita di Matteo Salvini in Israele lo scorso febbraio. Questo contesto rende ancora più complessa la posizione italiana nel panorama geopolitico attuale.
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Le comunicazioni diplomatiche
Pochi minuti dopo l’intervento di Palazzo Chigi, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avviato una telefonata con il suo omologo israeliano Saar. Durante questa conversazione, Tajani ha espresso solidarietà al padre Gabriel Romanelli e offerto supporto per le operazioni di soccorso italiane nella regione. La Farnesina ha ribadito al ministro israeliano la “totale condanna” per gli attacchi che coinvolgono civili innocenti e definito intollerabile lo stato attuale della situazione a Gaza.
Tajani non si è limitato ai colloqui con Tel Aviv; ha anche parlato con Marco Rubio, segretario di Stato americano, evidenziando come anche Washington desiderasse una cessazione immediata degli attacchi sulla Striscia di Gaza. Nel tardo pomeriggio successivo all’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia, Caroline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha confermato che Donald Trump aveva contattato Netanyahu per discutere dell’accaduto.
Israele stesso ha mostrato segni di rammarico riguardo ai danni causati dalla sua offensiva militare; fonti ufficiali hanno dichiarato che l’IDF sta indagando sull’incidente e promettono trasparenza sui risultati dell’inchiesta.
Le reazioni politiche in Italia
Le opposizioni italiane non hanno tardato ad esprimere critiche nei confronti del governo Meloni riguardo alla gestione della crisi israelo-palestinese. Elly Schlein del Partito Democratico parla apertamente di “ipocrisia vergognosa”, sottolineando come mentre venivano conteggiati i morti civili in Palestina, la maggioranza abbia respinto una mozione proposta dai democratici insieme al Movimento 5 Stelle e ad Alleanza Verdi-Sinistra per sospendere il Memorandum d’intesa tra Italia e Israele.
Altri leader politici come Giuseppe Conte ed Enrico Letta hanno utilizzato termini simili per descrivere l’atteggiamento del governo nei confronti dei bombardamenti su Gaza. Carlo Calenda si spinge oltre parlando esplicitamente dello scempio criminale perpetrato su civili innocenti e invocando sanzioni individualizzate contro Netanyahu stesso.
In risposta alle critiche ricevute dal fronte opposto politico interno ed esterno all’Italia, i presidenti di Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e Senatore Ignazio La Russa hanno manifestato la loro solidarietà verso le vittime dei bombardamenti. Anche partiti come Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati ed Udc sostengono fermamente sia Meloni sia Tajani nelle loro posizioni riguardanti la protezione delle comunità cristiane presenti nella regione.