La situazione che coinvolge Stella, una bambina di cinque anni affetta dalla malattia di Fabry, ha suscitato l’attenzione dei residenti del condominio in cui vive. I vicini hanno deciso di intervenire attivamente nella questione legale che si sta svolgendo a Roma, dove il tribunale ordinario è chiamato a decidere sull’affidamento della piccola. La tutrice ha richiesto l’uso della forza per trasferire Stella in una casa famiglia, sostenendo che la madre ostacolerebbe i rapporti tra la bambina e il padre. Tuttavia, i condomini sostengono che ci siano elementi significativi da considerare.
La richiesta del tribunale e le preoccupazioni dei vicini
Il 18 luglio si svolgerà un’importante udienza presso il tribunale ordinario di Roma riguardante l’affidamento di Stella. La tutrice ha presentato una richiesta per portare la bambina in una casa famiglia, motivando questa decisione con una perizia tecnica d’ufficio che descrive la madre come “ostativa”. Secondo quanto riportato dai condomini, questa valutazione non tiene conto delle denunce penali pendenti contro il padre della bimba. L’uomo è attualmente sotto processo per lesioni aggravate ed è indagato anche per stalking e maltrattamenti nei confronti della minore.
I residenti del condominio hanno espresso forte preoccupazione riguardo alla sicurezza e al benessere di Stella. In una lettera indirizzata alla tutrice, sottolineano come sia fondamentale considerare le esperienze vissute dalla bambina e ciò che ha osservato nel suo ambiente familiare. Questi aspetti sono ritenuti cruciali nella valutazione dell’idoneità dell’affidamento al padre.
Leggi anche:
Il supporto alla madre: un centro antiviolenza dal 2020
Un elemento chiave emerso nella questione riguarda il supporto ricevuto dalla madre di Stella da parte di un centro antiviolenza dal 2020. Questo aspetto viene evidenziato dai condomini come prova del fatto che la donna stia cercando attivamente aiuto professionale per affrontare le difficoltà legate alla sua situazione familiare complessa.
La presenza del centro antiviolenza suggerisce un impegno concreto da parte della madre nel garantire un ambiente sicuro e protetto per sua figlia. I vicini ritengono importante far sapere al tribunale queste informazioni affinché venga presa in considerazione anche la storia personale della donna nell’ambito delle decisioni relative all’affido.
Le testimonianze dei condomini: “Siamo persone normali”
Nella loro lettera alla tutrice, i residenti si definiscono “persone normali” preoccupate esclusivamente per il benessere della piccola Stella. Hanno voluto far sentire la loro voce in questo delicato frangente perché conoscono personalmente sia lei sia sua madre; molti affermano di aver assistito a momenti quotidiani tra le due durante gli anni trascorsi insieme nel condominio.
Questa iniziativa dimostra quanto possa essere forte l’impatto delle comunità locali nelle questioni familiari complesse come quella relativa all’affido dei minori. Gli abitanti sperano ora che le loro testimonianze possano influenzare positivamente le decisioni future riguardanti Stella e contribuire a garantire un futuro sereno e stabile per lei.
L’udienza imminente rappresenta quindi non solo uno snodo cruciale nella vita della piccola ma anche uno specchio delle dinamiche sociali presenti nel quartiere Monteverde a Roma.