Il Valencia minaccia azioni legali contro Netflix per un documentario su Vinicius Junior

Il Valencia CF avvia azioni legali contro Netflix per presunte falsità in un documentario su Vinicius Junior, chiedendo una rettifica riguardo agli insulti razzisti attribuiti ai suoi tifosi.
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Il Valencia CF ha annunciato la sua intenzione di intraprendere azioni legali contro Netflix a causa di presunte “falsità” contenute in un documentario dedicato all’attaccante del Real Madrid, Vinicius Junior. Al centro della controversia vi è un episodio avvenuto due anni fa allo stadio Mestalla, quando il calciatore brasiliano fu oggetto di insulti razzisti da parte di alcuni tifosi. Tuttavia, il club spagnolo sostiene che il documentario accusi ingiustamente una vasta parte dei suoi sostenitori.

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La richiesta di rettifica del Valencia

Il club ha formalmente richiesto a Netflix una rettifica immediata riguardo alle affermazioni fatte nel documentario. Secondo i rappresentanti del Valencia, le accuse lanciate nel filmato non riflettono la verità e danneggiano l’immagine dei tifosi. In particolare, si fa riferimento a un video mostrato nel documentario che ritrae numerosi spettatori al Mestalla mentre cantano contro Vinicius. I sottotitoli riportano la parola “mono”, tradotta come “scimmia”, ma secondo il club i tifosi stavano in realtà intonando “tonto”, che significa “sciocco”.

Questa discrepanza ha portato il Valencia a considerare l’azione legale come necessaria per tutelare i propri sostenitori e ripristinare la verità sui fatti accaduti durante quella partita. La società sportiva ha dichiarato: “A causa dell’ingiustizia e delle falsità contro i tifosi del Valencia, abbiamo chiesto alla casa di produzione del documentario un’immediata rettifica scritta”.

Le reazioni dopo l’episodio al Mestalla

L’incidente risalente a due anni fa aveva suscitato forti reazioni nell’ambiente calcistico spagnolo e oltre. Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid all’epoca degli eventi, aveva inizialmente condannato tutti i tifosi valenciani per aver discriminato Vinicius Junior; successivamente si era scusato dopo aver compreso che non era stato tutto lo stadio ad essere coinvolto nei cori razzisti.

In seguito agli eventi al Mestalla, tre individui furono condannati per atti di razzismo nel calcio professionistico spagnolo e ricevettero pene detentive pari a otto mesi ciascuno. Questo caso rappresenta uno dei pochi precedenti giuridici in Spagna riguardanti comportamenti razzisti negli stadi.

L’impatto mediatico della vicenda

La questione è tornata alla ribalta anche grazie ai media spagnoli che hanno riportato informazioni secondo cui il video utilizzato nel documentario sarebbe stato modificato rispetto alla realtà dei fatti avvenuti allo stadio Mestalla. Questa rivelazione ha alimentato ulteriormente le polemiche attorno al tema della discriminazione nello sport e alla responsabilità dei media nella rappresentazione degli eventi.

Al momento Netflix non ha ancora fornito una risposta ufficiale alle richieste avanzate dal Valencia CF né commenti sulla situazione complessiva emersa dalla diffusione del documento audiovisivo su Vinicius Junior.

La tensione continua ad aumentare mentre gli sviluppi futuri potrebbero avere ripercussioni significative sia sul club valenciano sia sulla piattaforma streaming coinvolta nella produzione dell’opera controversa.

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