In un recente comunicato, l’INPS ha chiarito che i lavoratori affetti da patologie oncologiche, che necessitano di terapie salvavita come la chemioterapia, sono esentati dall’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale. Questa esclusione è valida solo previo accordo con il lavoratore. L’ente ha anche fornito una guida dettagliata sui diritti e le tutele disponibili per i malati oncologici.
Diritti dei lavoratori malati
L’INPS sottolinea che i dipendenti assenti dal lavoro a causa di una malattia oncologica hanno diritto alla conservazione del posto durante il periodo definito “di comporto”. Questo diritto è garantito dalla legge e regolato dalla contrattazione collettiva. In alcuni settori, come quello pubblico, le assenze dovute a cure possono non essere conteggiate nel totale delle giornate di malattia.
Questa misura è particolarmente importante per garantire ai lavoratori un adeguato supporto durante un periodo difficile della loro vita. La guida dell’INPS offre informazioni chiare riguardo ai diritti dei dipendenti e alle modalità attraverso cui possono esercitarli senza timore di perdere il proprio posto.
Leggi anche:
Agevolazioni in caso di disabilità grave
Se la patologia oncologica porta al riconoscimento dello status di disabilità grave, ci sono ulteriori agevolazioni previste dalla legge. Queste si applicano sia al lavoratore direttamente colpito dalla malattia sia a chi deve assistere un familiare con disabilità grave secondo quanto stabilito dall’articolo 33 della legge 104/1992.
I diritti previsti includono tre giorni mensili di permesso frazionabili in ore per chi vive una condizione di disabilità grave. Inoltre, chi presta assistenza può richiedere lo stesso numero massimo di giorni mensili come permesso retribuito. Queste misure mirano a sostenere i dipendenti nella gestione delle loro responsabilità professionali e familiari durante situazioni critiche.
Congedo biennale e altre prestazioni
La legge n. 53/2000 consente ai dipendenti l’accesso a un congedo biennale continuativo o frazionato per gravi motivi familiari quali decessi o malattie gravi dei familiari. Anche se questo congedo garantisce la conservazione del posto, non prevede alcuna retribuzione né viene considerato nell’anzianità previdenziale.
In aggiunta, l’articolo 42 del D.Lgs 151/2001 offre la possibilità di usufruire di un congedo retribuito fino a due anni per assistere familiari gravemente disabili seguendo specifiche priorità tra parenti conviventi o affini entro il terzo grado.
Infine, la guida dell’INPS fornisce informazioni sulle prestazioni previdenziali disponibili e sull’iter necessario per ottenere riconoscimenti legati alla disabilità e alle relative indennità economiche.
Il documento rappresenta quindi uno strumento utile non solo ai diretti interessati ma anche agli operatori del settore sanitario e sociale impegnati nel supportare questi individui nelle loro necessità quotidiane.