La violenza economica nel settore musicale: il gap retributivo tra donne e uomini

La ricerca “Donne Mu-De” rivela gravi disparità di genere nel settore musicale, evidenziando il sottopagamento e la mancanza di riconoscimento delle competenze femminili, con un appello alla creazione di reti solidali.
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La disparità di genere nel settore musicale è un tema che continua a suscitare preoccupazione. Una recente ricerca, intitolata “Donne Mu-De: diseguaglianze di genere nel rapporto tra donne, musica e denaro”, ha messo in luce come le professioniste del settore siano spesso sottopagate e non riconosciute per le loro competenze. Condotta dalla ricercatrice Alessandra Micalizzi e presentata durante l’evento “Women in Music” al SAE Institute di Milano, la ricerca evidenzia una realtà allarmante che merita attenzione.

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Le testimonianze delle professioniste

Durante la presentazione della ricerca, diverse figure del panorama musicale italiano hanno condiviso le loro esperienze. Anna Zò, project manager di Music Innovation Hub, insieme alle producer Elasi ed Emanuela Ligarò , ha discusso dell’importanza del riconoscimento delle competenze femminili nel mondo della musica. Le intervistate hanno descritto un ambiente lavorativo dove il valore delle loro capacità viene frequentemente sminuito. Alessandra Micalizzi ha spiegato che questo fenomeno non è solo una questione economica ma rappresenta anche una forma di violenza sistematica contro le donne.

Le rispondenti alla survey hanno evidenziato come la difficoltà principale sia quella di essere riconosciute per il valore del proprio lavoro e ottenere compensi adeguati. Nonostante molte abbiano una visione chiara riguardo al denaro e alla sua gestione, si trovano a dover affrontare pregiudizi radicati che minano la loro credibilità professionale.

Disparità retributiva: i dati parlano chiaro

I numeri sulla disparità retributiva sono inquietanti. Secondo i dati raccolti nella ricerca, il 61% delle donne intervistate ritiene di essere pagato meno degli uomini nello stesso campo lavorativo. Questo divario è confermato da statistiche provenienti da importanti etichette discografiche britanniche: Warner Music UK riporta un gender pay gap medio del 37,7%, Universal Music UK del 25,6% e Sony Music Entertainment UK del 20%. Questi dati dimostrano quanto sia diffusa questa problematica nell’industria musicale.

La percezione negativa riguardo alle competenze femminili influisce notevolmente sul riconoscimento economico delle artiste. Molte donne raccontano esperienze in cui vengono considerate meno capaci rispetto ai colleghi maschi o addirittura infantili nelle loro mansioni artistiche. Un esempio emblemaico riportato nella ricerca descrive come una giovane producer venga vista come “la bambina che gioca con gli attrezzi di papà” quando si esibisce dal vivo.

Stereotipi culturali e gestione economica

Un altro aspetto rilevante emerso dallo studio riguarda gli stereotipi culturali legati alla gestione economica da parte delle donne nel settore musicale. Il 30,7% delle intervistate afferma di delegare ad altri – familiari o esperti – la gestione dei propri guadagni per sentirsi più sicure nelle decisioni finanziarie da prendere.

Micalizzi sottolinea l’importanza della consapevolezza finanziaria tra le professioniste musicali; molte non si sentono legittimate a negoziare compensi adeguati o a richiedere ciò che spetta loro per il lavoro svolto con impegno e dedizione. La mancanza di fiducia nelle proprie capacità può portare a situazioni in cui vengono offerte visibilità o opportunità invece dei giusti compensi monetari.

La lotta contro l’invisibilità femminile

Nonostante ci siano sempre più artiste emergenti sulla scena internazionale – basti pensare ai successi recenti ottenuti dalle cantanti italiane –, rimane forte l’invisibilità femminile nei festival musicali ed eventi pubblicitari importanti. Ad esempio, l’edizione 2025 del Rock in Roma presenta solo artisti maschili nella line-up principale; gli organizzatori giustificano questa scelta affermando difficoltà nell’invitare artiste donna senza considerare i motivi strutturali dietro tale assenza.

Questa situazione riflette un problema più ampio: sebbene ci siano talentuose musiciste pronte ad emergere sulla scena pubblica fin dalla giovane età, spesso ricevono meno incoraggiamenti rispetto ai colleghi maschi durante lo sviluppo della propria carriera artistica.

Prospettive future: costruire consapevolezza collettiva

Per affrontare queste problematiche è fondamentale promuovere iniziative volte alla creazione di reti solidali tra professioniste della musica; corsi su gestione economica possono aiutare a superare ostacoli legati al genere nel settore musicale attraverso azioni concrete condivise fra colleghe.

Il messaggio finale emerso dalla ricerca invita tutte le protagoniste dell’industria musicale a unirsi per rivendicare il proprio posto all’interno dello scenario artistico contemporaneo senza timoriesitazioni.