L’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro: il futuro dei call center e delle professioni a rischio

L’intelligenza artificiale sta trasformando il panorama lavorativo, in particolare nei call center e nei servizi di assistenza, sollevando preoccupazioni sulla qualità del servizio e sull’interazione umana.
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La crescente diffusione dell’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente il panorama lavorativo, con effetti significativi su molte professioni. In particolare, i call center e i servizi di assistenza stanno vivendo una trasformazione che solleva interrogativi sulla qualità del servizio e sull’interazione umana. Questo articolo esplora le conseguenze di queste innovazioni nel mondo del lavoro.

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La fine dello stress da dichiarazione dei redditi

Con l’arrivo della primavera, molti italiani si trovano a dover affrontare la temuta dichiarazione dei redditi. Fortunatamente, per quest’anno, il periodo di stress legato al “730” è ormai alle spalle. I documenti necessari per la compilazione possono essere archiviati insieme ai contatti del commercialista di fiducia. Tuttavia, nonostante questa apparente tranquillità estiva, gli imprevisti burocratici sono sempre in agguato.

In Italia, anche chi è in regola con le tasse può trovarsi ad affrontare sorprese sgradite come un conguaglio o una trattenuta imprevista sulla busta paga. Il giorno della ricezione dello stipendio diventa quindi un momento carico di ansia per molti lavoratori dipendenti che sperano che tutto sia in ordine.

Le difficoltà nel contattare i servizi amministrativi

Quando sorgono problemi legati alla retribuzione o alla gestione fiscale, l’unica soluzione logica sembra essere quella di contattare direttamente l’amministrazione competente. Per i lavoratori dipendenti, questo passaggio è relativamente semplice; tuttavia, chi è già in pensione potrebbe trovarsi ad affrontare la complessità dei call center INPS.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle difficoltà nel raggiungere un operatore umano durante le chiamate ai servizi clienti. Questo fenomeno ha portato all’emergere degli operatori virtuali alimentati dall’intelligenza artificiale come nuova realtà nei call center.

L’ascesa dell’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro

Il lancio di ChatGPT da parte di OpenAI ha dato avvio a un dibattito acceso riguardo all’impatto degli strumenti basati su intelligenza artificiale nel mercato del lavoro. Secondo stime recenti, circa il 40% delle professioni potrebbe subire modifiche significative a causa dell’automazione nei prossimi anni.

Le figure più vulnerabili a questa evoluzione includono gli operatori dei call center e gli assistenti statistici; lavori tradizionalmente caratterizzati da compiti ripetitivi facilmente sostituibili dalle macchine. Questa situazione rappresenta una sfida non solo per i lavoratori ma anche per gli utenti finali: spesso gli assistenti virtuali faticano a comprendere domande formulate in modo non standardizzato o fuori dagli schemi previsti.

Professioni immuni all’automazione

Non tutte le categorie professionali saranno colpite allo stesso modo dall’avanzata dell’AI. Alcuni settori sembrano rimanere relativamente immunizzati rispetto all’automazione grazie alla loro natura intrinsecamente umana e interattiva. Professionisti come falegnami e lavapiatti continuano ad avere bisogno della manualità umana così come atleti ed insegnanti rimangono figure essenziali nella società contemporanea.

L’equilibrio tra automazione ed esigenze umane sarà cruciale nelle scelte future riguardanti il mercato del lavoro italiano ed europeo; pertanto sarà fondamentale monitorare attentamente questi sviluppi mentre ci si prepara ad affrontare nuove sfide occupazionali nell’era digitale.

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