Il 22 giugno 2025 segna una data importante per l’Osservatorio Reale di Greenwich, che celebra il suo 350° anniversario. Questo luogo emblematico non è solo un museo visitato da turisti provenienti da ogni parte del mondo, ma rappresenta anche un capitolo fondamentale nella storia della scienza e della navigazione. Fondato nel 1675, l’osservatorio ha avuto come obiettivo principale quello di garantire la sicurezza dei marinai in mare aperto.
La nascita dell’osservatorio: necessità e innovazione
L’idea di creare l’Osservatorio Reale nacque dalla volontà di re Carlo II d’Inghilterra, che comprese quanto fosse cruciale risolvere il problema della longitudine per il dominio marittimo. Durante il XVII secolo, mentre la determinazione della latitudine era già ben compresa grazie a tecniche consolidate, calcolare la longitudine rimaneva una questione irrisolta. Questa difficoltà portava a numerosi naufragi e perdite umane.
Per affrontare questa sfida, Carlo II commissionò all’architetto Christopher Wren la progettazione dell’edificio iniziale conosciuto come Flamsteed House. Il primo direttore dell’osservatorio fu John Flamsteed, che assunse il titolo di “Astronomical Observator”. La sua missione era chiara: raccogliere dati astronomici fondamentali per migliorare le tecniche nautiche del tempo.
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Un secolo di osservazioni astronomiche
La creazione dell’Osservatorio Reale segnò l’inizio di decenni dedicati all’osservazione del cielo. Generazioni successive di astronomi si impegnarono a mappare con precisione le posizioni delle stelle e dei pianeti rispetto al meridiano passante attraverso Greenwich. Questo lavoro meticoloso portò alla pubblicazione del primo Nautical Almanac nel XVIII secolo.
Il Nautical Almanac conteneva tavole astrali essenziali per i navigatori marittimi; forniva informazioni sulla posizione degli astri durante tutto l’anno e rappresentava uno strumento indispensabile per chi solcava i mari. Grazie ai dati raccolti presso l’osservatorio, i marinai poterono finalmente orientarsi con maggiore sicurezza nelle acque internazionali.
Innovazioni tecnologiche: dal cronometro marino agli strumenti moderni
Accanto alle osservazioni astronomiche tradizionali si svilupparono anche importanti innovazioni tecnologiche nel campo degli strumenti nautici. Uno degli inventori più noti fu John Harrison, un orologiaio inglese che progettò un cronometro marino rivoluzionario capace di funzionare su una nave in movimento senza subire gli effetti negativi delle oscillazioni tipiche degli orologi a pendolo.
Harrison lavorò instancabilmente per perfezionare questo strumento cruciale; entro gli anni ’70 del XVIII secolo i marinai avevano accesso sia al Nautical Almanac sia ai cronometri marini affidabili sviluppati da Harrison. Queste due innovazioni permisero finalmente ai navigatori britannici ed europei non solo di determinare con precisione la loro posizione in mare aperto ma anche contribuì significativamente alla sicurezza delle rotte commerciali globali.
L’eredità lasciata dall’Osservatorio Reale continua a influenzare profondamente le pratiche moderne nella navigazione e nell’esplorazione spaziale contemporanea.