Meduza trionfano al Kappa Futur Festival: un viaggio tra musica e collaborazioni

I Meduza incantano il Kappa Futur Festival di Torino con un set innovativo, riflettendo la loro evoluzione musicale e l’importanza delle collaborazioni, mentre esplorano il ruolo dell’intelligenza artificiale nella musica.
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Ieri, i Meduza hanno incantato il pubblico del Kappa Futur Festival di Torino, esibendosi davanti a 33 mila persone. Questo evento segna un altro capitolo della loro straordinaria carriera, che ha visto la band milanese diventare una delle formazioni più influenti nel panorama della musica elettronica. Dalla loro lezione all’Università di Harvard nel 2022 fino alla finale degli Europei di Calcio con OneRepublic e Leony, il trio ha accumulato milioni di streaming su Spotify e numerose apparizioni nei festival internazionali. La loro ascesa è iniziata con “Piece of Your Heart“, brano nominato ai Grammy Awards nel 2019, che ha segnato l’inizio del loro successo globale.

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L’evoluzione del suono dei Meduza

Il sound dei Meduza è frutto di anni di ascolto e sperimentazione. Simone Giani, Luca De Gregorio e Mattia Vitale provengono da background musicali diversi: dalla house all’elettronica, dal pop all’R&B fino al rock. Questa varietà ha contribuito a plasmare la loro identità sonora unica. “La nostra musica è una fusione delle esperienze musicali che abbiamo vissuto”, spiegano i membri della band. Hanno definito questa combinazione come “Identità Sonora Originale” , un concetto elaborato dal musicoterapeuta Rolando Benenzon per descrivere l’insieme dei suoni interiorizzati che rappresentano profondamente ogni artista.

La canzone “Piece of Your Heart” non solo ha definito il loro stile ma è stata anche creata in modo spontaneo; i membri affermano che non avevano alcuna aspettativa riguardo al suo successo mondiale quando l’hanno composta. Questo approccio genuino alla musica si riflette nella qualità delle produzioni e nella capacità di attrarre un pubblico vasto.

Collaborazioni significative nella carriera dei Meduza

Le collaborazioni sono state fondamentali per la crescita artistica dei Meduza. Tra le più significative c’è quella con Hozier per il brano “Tell It to My Heart“. I membri della band raccontano quanto sia stato stimolante lavorare con lui: Hozier ci ha spinto a uscire dalla nostra comfort zone”, affermano entusiasti. La sua visione musicale ricca ed evocativa li ha aiutati a esplorare nuove sonorità ed emozioni.

Un’altra collaborazione importante è stata quella con Cesare Cremonini per la canzone “Il mio cuore è già tuo“, presente nell’album “Alaska Baby”. I Meduza ricordano come tutto sia iniziato grazie a un messaggio diretto ricevuto da Cremonini su Instagram, invitandoli a incontrarsi in una trattoria sui colli bolognesi per discutere dell’opportunità di lavorare insieme. Questo approccio informale li ha colpiti molto e dimostra quanto siano aperti alla creatività collettiva.

Il Kappa Futur Festival 2025: innovazione musicale sul palco

Il set presentato dai Meduza al Kappa Futur Festival quest’anno si distingue per la sua originalità; combina DJ set tradizionali con performance live utilizzando pianoforte e tastiere elettroniche. Questa scelta permette ai tre artisti di superare i confini tra generi diversi come house, trance e pop, creando momenti melodici alternati ad energiche performance da club.

L’improvvisazione gioca un ruolo cruciale durante le esibizioni dal vivo; leggere il pubblico diventa essenziale per modellare il flusso musicale in tempo reale secondo le reazioni degli spettatori presenti sulla pista da ballo. “È un dare e avere continuo”, spiegano i membri della band sottolineando l’importanza della connessione emotiva con chi ascolta.

La club culture italiana rispetto alle altre realtà europee

I Meduza evidenziano ciò che rende unica la club culture italiana rispetto ad altre scene europee come quelle tedesche o britanniche: “L’attenzione innata alla melodia” insieme alla capacità degli italiani di comunicare direttamente emozioni forti senza fronzoli superflui sono elementi distintivi del nostro stile. Questa immediatezza consente agli artisti italiani di arrivare dritti al cuore degli ascoltatori rendendo ogni performance memorabile.

Nonostante l’Italia abbia dato vita a pionieri dell’elettronica come Giorgio Moroder o Benny Benassi, rimane ancora vista come periferica rispetto alle capitali europee della musica elettronica quali Berlino o Londra; questo perché storicamente non c’è stato lo stesso supporto politico-culturale verso questo genere musicale nel nostro paese.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla produzione musicale

Infine, parlando dell’intelligenza artificiale nella produzione musicale contemporanea, i membri dei Meduza condividono opinioni miste sull’argomento: “In studio può essere uno strumento utile se serve uno stimolo creativo”, affermano riconoscendo però anche necessità regolamentate nell’utilizzo dell’AI soprattutto riguardo ai diritti d’autore degli artisti coinvolti nelle produzioni musicali.