Meta ha ottenuto un’importante vittoria legale contro Nso Group, l’azienda israeliana nota per lo sviluppo dello spyware Pegasus. La giuria federale californiana ha stabilito che Nso dovrà risarcire Meta con 167,25 milioni di dollari per i danni causati a circa 1.400 utenti di WhatsApp, i cui dispositivi sono stati compromessi dal software spia. Questa sentenza segna un passo significativo nella lotta contro le violazioni della privacy e la sicurezza informatica.
La causa e il contesto
La battaglia legale tra Meta e Nso Group è iniziata nel 2019, dopo che si era scoperto un attacco informatico avvenuto nel maggio dello stesso anno. Questo attacco sfruttava una vulnerabilità nei sistemi WhatsApp che permetteva agli hacker di accedere ai dispositivi delle vittime semplicemente effettuando una chiamata, senza necessità di risposta. Una volta infiltrato il dispositivo, lo spyware poteva attivare fotocamera e microfono, leggere messaggi ed email e localizzare gli utenti.
Nella sua denuncia, Meta ha evidenziato come il bersaglio principale del software fosse costituito da giornalisti, attivisti e diplomatici. Nel 2021, Ursula von der Leyen aveva già condannato pubblicamente l’uso del software Pegasus definendolo “inaccettabile”. L’Ungheria era stato uno dei pochi paesi europei ad essere accusati di utilizzare questo strumento sotto la guida del primo ministro Viktor Orbán.
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Nel corso della causa è emerso che Nso Group investiva annualmente decine di milioni di dollari nello sviluppo delle proprie tecnologie invasive. Queste informazioni hanno sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo all’etica dell’industria dello spyware.
Il verdetto della giuria
La sentenza emessa dalla giuria rappresenta una pietra miliare nella lotta contro gli strumenti illegali utilizzati per violare la privacy degli individui. Secondo quanto dichiarato da Meta sul proprio sito ufficiale, questa decisione non solo riconosce i danni subiti dagli utenti ma funge anche da deterrente per altre aziende operanti in questo settore controverso.
Oltre ai 167 milioni destinati a coprire i danni causati dallo spyware agli utenti WhatsApp, la giuria ha riconosciuto a Meta ulteriori 444mila dollari come risarcimento aggiuntivo. Non è ancora chiaro quale sarà l’importo esatto delle donazioni destinate alle organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti digitali; tuttavia, Meta ha promesso supporto a queste cause cruciali in tutto il mondo.
Inoltre l’azienda guidata da Mark Zuckerberg prevede di rendere disponibili le trascrizioni non ufficiali delle deposizioni in tribunale al pubblico non appena saranno pronte; ciò potrebbe fornire ulteriore trasparenza su questa vicenda complessa.
Reazione dell’Nso Group
Dopo la sentenza favorevole a Meta, Gil Lainer, portavoce del gruppo NSO, ha dichiarato che l’azienda esaminerà attentamente tutti gli aspetti del verdetto prima di decidere sulle prossime mosse legali possibili. Ha confermato che potrebbero essere intrapresi ulteriori procedimenti o appelli in risposta alla decisione della corte californiana.
Questa reazione suggerisce che Nso Group intende contestare fermamente le accuse mosse contro di loro e continuare a difendere le proprie pratiche commerciali nel settore degli strumenti tecnologici avanzati utilizzati nell’ambito della sicurezza nazionale o aziendale.