Milano Film Fest: 65.000 partecipanti e un ritorno trionfale dopo la pausa

Il Milano Film Fest ha attratto 65.000 visitatori con una programmazione rinnovata e 110 anteprime, segnando un grande successo sotto la direzione artistica di Claudio Santamaria e il supporto della comunità.
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Il Milano Film Fest ha registrato un’affluenza straordinaria di 65.000 persone, che hanno preso parte a eventi, concerti e proiezioni durante l’edizione appena conclusa. Questo festival, assente dal 2019, ha presentato una formula rinnovata che ha colpito il pubblico e gli organizzatori. Claudio Santamaria, attore e regista al suo primo anno come direttore artistico del festival, riflette sull’esperienza vissuta.

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Un successo inaspettato per Claudio Santamaria

Claudio Santamaria esprime la sua sorpresa per il grande successo del festival: «Era un esperimento ed è stato un successo», afferma con entusiasmo. La collaborazione con figure come Manuel Agnelli e le varie realtà coinvolte nella Fondazione Milano Film Fest ha creato una sinergia unica tra professionisti appassionati di cinema. Santamaria sottolinea l’importanza di sentirsi parte di una squadra radicata nel territorio milanese, dove il cinema è profondamente amato.

La Lombardia rappresenta circa il 20% del pubblico cinematografico italiano ed è stata supportata dalla Regione con uno stanziamento di 5 milioni per ristrutturare le sale cinematografiche locali. Questo investimento dimostra quanto sia ancora forte l’interesse per il cinema come rito collettivo.

Il potere della visione condivisa

Durante il festival si è voluto ribadire che la visione condivisa delle storie sul grande schermo può amplificare emozioni e stimolare discussioni significative tra le persone. In tempi in cui ci si sente sempre più isolati, eventi come questo possono rappresentare momenti cruciali di socialità e confronto culturale.

Santamaria ricorda alcuni dei momenti più toccanti dell’evento: «Portare divertimento all’ospedale Niguarda con i pazienti è stato un privilegio». Questa iniziativa non solo ha portato gioia ai malati ma ha anche dimostrato quanto possa essere importante portare cultura nei luoghi dove spesso regna la solitudine.

L’importanza degli ospiti al festival

Un altro aspetto significativo del Milano Film Fest sono stati gli ospiti presenti durante le varie proiezioni ed eventi speciali. Tra questi spicca Gianni Canova, figura stimata nel panorama cinematografico italiano; Santamaria lo considera una fonte continua d’ispirazione: «Lo vorrei avere fisso in casa ogni mattina a farmi lezioni di cinema». La presenza di personalità così influenti contribuisce a elevare ulteriormente il livello dell’evento.

La programmazione del festival includeva ben 110 anteprime e 30 film in concorso provenienti da diverse nazioni; ciò testimonia l’impegno degli organizzatori nel voler offrire al pubblico una panoramica variegata delle produzioni cinematografiche contemporanee.

Il ruolo dei volontari nel successo dell’evento

Un elemento chiave nell’organizzazione del Milano Film Fest sono stati i volontari; ben 112 giovani hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’evento contribuendo alla sua riuscita complessiva. La loro dedizione si è tradotta non solo nella gestione logistica ma anche nell’accoglienza calorosa riservata agli spettatori.

In aggiunta ai film proiettati, altre performance artistiche hanno attirato notevole attenzione; ad esempio quella dell’Hardcoro o il progetto Happiness ideato da Giuseppe Bertuccio d’Angelo hanno riempito le sale creando atmosfere vivaci e coinvolgenti.

Un futuro luminoso per la cultura milanese

Milano continua a mostrarsi come un centro dinamico della creatività italiana; secondo Santamaria questa città funge da laboratorio culturale vivo nonostante le sfide economiche affrontate negli ultimi anni. L’interesse verso attività culturali come quelle offerte dal film fest conferma che c’è voglia di tornare a vivere esperienze collettive legate all’arte cinematografica.

Infine James Franco ha premiato il miglior lungometraggio al film belga “Aimer perdre”, mentre Santamaria riflette su quale sia stato realmente il suo preferito tra i tanti presentati: «Devo ancora rifletterci», conclude lasciando aperta la porta alla magia senza fine delle storie raccontate attraverso lo schermo.

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