Il recente decreto fiscale, approvato dalla Camera dei Deputati, introduce significative modifiche alle procedure di ispezione da parte dell’Agenzia delle entrate e della Guardi di finanza. Tra le novità spicca l’obbligo di motivare gli accessi nelle aziende, insieme a una mini-sanatoria che potrebbe alleggerire la pressione fiscale su alcuni contribuenti. Il provvedimento ora attende l’approvazione definitiva del Senato.
Modifiche alle ispezioni fiscali: obbligo di motivazione
Il 22 luglio, con 147 voti favorevoli e 87 contrari, la Camera ha dato il via libera a un emendamento che modifica le modalità operative delle ispezioni condotte dall’Agenzia delle entrate e dalla Guardia di finanza. Questa nuova norma richiede agli agenti fiscali di specificare e giustificare le circostanze che portano all’accesso nelle aziende o negli studi professionali. Ogni intervento dovrà essere accompagnato da documentazione chiara in cui si evidenziano i motivi del controllo.
Questa modifica si inserisce nel contesto più ampio della tutela dei diritti dei contribuenti, in risposta a precedenti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che avevano criticato l’assenza di adeguata motivazione per gli accessi fiscali in Italia. Con il nuovo decreto, ogni blitz dovrà essere giustificato nei verbali ufficiali redatti dagli agenti coinvolti nell’ispezione.
Le Fiamme gialle saranno quindi tenute a fornire dettagli precisi riguardo ai criteri utilizzati per decidere se procedere con un’ispezione o meno. Questo cambiamento mira non solo a garantire maggiore trasparenza nei controlli ma anche a proteggere i diritti dei contribuenti da possibili abusi o verifiche ingiustificate.
Una nuova sanatoria per i contribuenti
Un’altra importante novità introdotta dal decreto riguarda la possibilità di un ravvedimento speciale per coloro che aderiscono al concordato preventivo biennale. Firmata dal deputato Marco Osnato, questa norma offre ai soggetti che hanno applicato gli indici sintetici di affidabilità fiscale l’opportunità di regolarizzare la propria posizione tributaria relativa agli anni compresi tra il 2019 e il 2023.
La sanatoria prevede che questi contribuenti possano versare un’imposta sostitutiva calcolata sulla base degli Isa ottenuti negli anni precedenti. Per poter beneficiare della misura è necessario aderire al concordato preventivo biennale previsto per il periodo 2025-2026.
Gli indici sintetici sono strumenti utili per valutare l’affidabilità fiscale degli operatori economici su una scala da 1 a 10; pertanto questa opportunità rappresenta una chance significativa per molti imprenditori ed esercenti colpiti dalle difficoltà economiche degli ultimi anni.
Con queste misure, il governo Meloni intende non solo semplificare alcune procedure burocratiche ma anche offrire supporto concreto ai contribuenti in difficoltà economica attraverso meccanismi più flessibili nella gestione delle proprie obbligazioni tributarie. La speranza è quella di incentivare la compliance fiscale senza gravare ulteriormente sulle spalle degli imprenditori italiani già messisi alla prova durante periodiche crisi economiche.