Un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di 11 persone coinvolte nella rapina a un furgone portavalori avvenuta a San Vincenzo. L’operazione, che è iniziata nella notte, ha visto in azione circa 300 militari tra cui carabinieri e unità specializzate.
Dettagli sull’operazione
L’intervento è stato coordinato dal comando provinciale dei carabinieri di Livorno, con il supporto dell’Arma territoriale e del ROS . Hanno partecipato anche i paracadutisti del 1° reggimento “Tuscania”, gli squadroni eliportati “Cacciatori Sardegna e Sicilia”, nonché i nuclei elicotteri provenienti da Pisa ed Elmas. La presenza dei cinofili di Firenze ha ulteriormente potenziato l’efficacia dell’operazione.
Le forze dell’ordine hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nelle province di Nuoro, Ogliastra, Pisa e Bologna. Gli arrestati sono tutti sardi, con età compresa tra i 33 e i 54 anni. Sono accusati di vari reati gravi tra cui rapina pluriaggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra ed esplosivi.
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Il contesto della rapina
La rapina al portavalori si è verificata il 28 marzo 2025 sulla SS1 Aurelia nel comune di San Vincenzo. In pieno giorno un commando armato composto da individui travisati ha assaltato due furgoni blindati riuscendo a sottrarre circa tre milioni di euro prima della fuga. L’episodio ha scosso la comunità locale per la sua audacia e violenza.
Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri hanno rivelato che l’assalto era frutto di una pianificazione meticolosa durata mesi. Gli investigatori hanno accertato le relazioni interpersonali tra gli indagati; alcuni erano direttamente coinvolti nell’esecuzione materiale del colpo mentre altri avevano ruoli logistici o preparatori.
Le indagini approfondite
Il lavoro degli inquirenti si è concentrato su diversi aspetti cruciali legati alla preparazione della rapina: dall’acquisizione delle armi all’organizzazione logistica necessaria per bloccare il transito dei furgoni portavalori durante l’assalto. È emerso che gli arrestati avevano creato falsi alibi per confondere le autorità nel caso fossero stati individuati prima o dopo l’evento criminoso.
Inoltre, sono state rintracciate auto rubate utilizzate dai malviventi durante la fuga dopo il colpo. Questi veicoli erano stati scelti strategicamente per garantire una maggiore rapidità nei movimenti degli autori della rapina.
L’operazione rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata attiva nel traffico illecito d’armi e nelle attività predatorie sul territorio italiano.