Pietro Orlandi, dopo oltre quarant’anni di ricerca e battaglie per la verità sulla scomparsa della sorella Emanuela, ha rinnovato la sua speranza in occasione del Giffoni Film Festival. Qui ha presentato il documentario “42”, dedicato agli anni trascorsi dalla misteriosa scomparsa di Emanuela. Durante l’evento, Orlandi ha espresso parole che potrebbero segnare un cambiamento nel suo rapporto con il Vaticano, sottolineando come le dichiarazioni del nuovo Papa Leone possano rappresentare una nuova opportunità.
Le parole di Pietro Orlandi sul nuovo pontificato
Al festival cinematografico, Pietro Orlandi ha parlato con un tono misurato ma deciso riguardo alle possibilità offerte dal pontificato di Papa Leone. Ha affermato: “Il nuovo Papa può essere una speranza,” evidenziando come le sue dichiarazioni si fondino su tre principi fondamentali: pace, verità e giustizia. Questi valori sono cruciali per la famiglia Orlandi che attende da tempo risposte chiare sulla sorte di Emanuela. La mancanza di verità e giustizia è stata un peso insopportabile per loro e non ci sarà pace finché non verranno affrontati questi temi.
Orlandi ha ricordato i momenti in cui aveva riposto fiducia anche in Papa Francesco all’inizio del suo pontificato. Dopo poche settimane dall’elezione del predecessore, Francesco aveva menzionato Emanuela dicendo “Emanuela sta in cielo.” Questo accenno era stato interpretato da Pietro come un segnale positivo che avrebbe potuto portare a una maggiore apertura verso la verità sulla scomparsa della sorella.
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Il rapporto difficile con Papa Francesco
Tuttavia, le aspettative iniziali si sono presto infrante contro quello che Orlandi definisce un “muro” eretto dal Vaticano nei suoi confronti. Nonostante i tentativi e le speranze riposte nel dialogo con Francesco, né lui né sua madre hanno mai ricevuto comunicazioni dirette o conforto da parte della Chiesa cattolica. In particolare, il silenzio durante l’Angelus del 22 giugno – data dell’anniversario della scomparsa – è stato percepito come un ulteriore segnale negativo.
Orlandi ricorda quanto fosse importante quel momento per lui e sua madre; entrambi avevano atteso almeno una parola dal pontefice ma nulla è arrivato. Questo silenzio prolungatosi negli anni ha contribuito ad alimentare sentimenti di amarezza nei confronti delle istituzioni ecclesiali.
Riflessioni sull’elezione di Papa Leone
Con l’elezione recente di Papa Leone, Pietro sembra riacquistare una certa dose di ottimismo pur mantenendo cautela nelle sue aspettative future. Ha riconosciuto che potrebbe essere prematuro formulare giudizi definitivi sul nuovo pontefice; tuttavia nota già alcuni segnali positivi nel suo approccio verso diverse persone e questioni socialmente rilevanti.
Leone sembra voler mettere al centro dei suoi messaggi quei valori – verità e giustizia – tanto cari alla famiglia Orlandi ma spesso trascurati nei discorsi precedenti. Per Pietro questo rappresenta non solo un cambio d’atmosfera ma anche l’opportunità concreta affinché ciò che è rimasto solo parole vuote possa finalmente tradursi in azioni significative.
La frattura profonda avvenuta durante il pontificato precedente non deve impedire a lui e alla sua famiglia di continuare a cercare risposte concrete su quanto accaduto a Emanuela; anzi, questa nuova fase potrebbe rivelarsi cruciale nella loro incessante ricerca della verità.