Portoscuso: un festival di cultura e musica riscopre la tradizione marinara sarda

Il festival “Mare e Miniere” a Portoscuso celebra la cultura sarda attraverso concerti e seminari, promuovendo tradizioni locali e scambi interculturali dal 24 al 29 giugno nella storica tonnara Su Pranu.
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Portoscuso, un comune della Sardegna noto per la sua storia legata alla pesca e all’industria mineraria, ha ospitato la diciottesima edizione del festival “Mare e Miniere”. Questo evento culturale, organizzato dall’Associazione Culturale ElenaLeddaVox con la direzione artistica di Mauro Palmas, rappresenta un’importante iniziativa per valorizzare le tradizioni locali e promuovere scambi culturali tra diverse generazioni. La manifestazione si è svolta dal 24 al 29 giugno nella storica tonnara “Su Pranu”, simbolo della vocazione marinara del territorio.

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Storia di Portoscuso e della tonnara Su Pranu

Il centro abitato di Portoscuso è nato attorno alla tonnara “Su Pranu”, costruita nel XVI secolo da Pietro Porta, un commerciante cagliaritano. Nel corso dei secoli, questo luogo è diventato un importante approdo per pescatori provenienti da diverse regioni italiane e anche dalla Francia. La tonnara rappresenta una parte fondamentale della memoria collettiva locale, testimoniando il passato legato alla pesca del tonno rosso. Con il passare degli anni, l’economia locale ha subito cambiamenti significativi; l’industria mineraria ha preso piede grazie alla vicinanza a Portovesme.

Oggi le alte ciminiere dell’industria metallurgica sono visibili dalla costa che offre calette incantevoli e spiagge bianche. Tuttavia, questa bellezza naturale coesiste con i segni delle politiche industriali che hanno caratterizzato il territorio negli ultimi decenni. Nonostante queste sfide ambientali ed economiche, ci sono ancora molte persone impegnate a ridare vita a questo luogo attraverso iniziative culturali.

Mare e Miniere: un laboratorio di resistenza culturale

“Mare e Miniere” si distingue come una rassegna musicale unica nel panorama italiano. Giunta alla sua diciottesima edizione, il festival non solo offre concerti ma funge anche da incubatore per giovani talenti attraverso seminari formativi in canto popolare, musica e danza. Quest’anno oltre centocinquanta partecipanti hanno preso parte ai seminari tenutisi nella Vecchia Tonnara Su Pranu dal 24 al 29 giugno.

Il programma formativo prevedeva sessioni intensive sia al mattino che al pomeriggio dove musicisti esperti hanno condiviso le loro conoscenze sulla musica tradizionale sarda da nuove prospettive didattiche. Le serate del festival sono state arricchite da eventi musicali che hanno visto esibirsi artisti affermati insieme ai partecipanti ai seminari.

Eventi principali: concerti indimenticabili

Uno dei momenti salienti del festival è stato l’incontro tra Peppe Voltarelli e l’Orchestra Poco Stabile avvenuto il 25 giugno. Il cantautore calabrese ha presentato brani iconici come “Sta città” in una nuova veste musicale accompagnata dall’orchestra locale; uno spettacolo coinvolgente che ha mescolato canzone d’autore con elementi teatrali.

Il giorno successivo si è tenuta la produzione originale “Nostra patria è il mondo intero”, dove Mauro Palmas insieme ad altri artisti noti ha riproposto brani storici reinterpretandoli in chiave contemporanea; uno spettacolo intenso arricchito dalle introduzioni critiche dello scrittore Bruno Gambarotta.

La serata del 27 giugno ha visto Simonetta Soro rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini attraverso letture poetiche accompagnate dalla musica live di diversi artisti locali; una celebrazione dell’intersezione tra poesia e musica che ha toccato profondamente i presenti.

Collaborazioni artistiche: progetti innovativi

Il progetto “Sighida”, presentato durante la serata finale del festival il 28 giugno, ha messo in luce l’incontro creativo tra Mauro Palmas ed il giovane organettista Giacomo Vardeu; insieme all’Orchestra Poco Stabile hanno dato vita ad arrangiamenti freschi capaci di fondere sonorità tradizionali con influenze jazzistiche moderne.

Inoltre Sandra Bautista, vincitrice dell’edizione precedente del Premio Andrea Parodi, ha proposto brani tratti dal suo repertorio spagnolo mescolando canzone catalana con world music. Questi eventi dimostrano come Mare & Miniere riesca a creare connessioni e sinergie artistiche importanti fra generazioni diverse.

L’edizione appena conclusasi conferma quindi quanto sia vitale continuare a investire nella cultura locale come mezzo per preservarne identità storica mentre si guarda verso futuri sviluppi di dialogo interculturale.