Il Weizmann Institute of Science, in Israele, continua la sua attività di ricerca nonostante le recenti avversità. Un missile balistico iraniano ha distrutto otto laboratori dell’istituto, ma il team guidato dal professor Michael Fainzilber ha fatto un’importante scoperta nel campo della biologia neuronale. Hanno identificato centinaia di molecole di RNA non codificante, chiamate B2-SINEs, che potrebbero stimolare la rigenerazione dei nervi danneggiati sia nel sistema nervoso periferico che centrale.
La scoperta delle molecole B2-SINEs
La ricerca pubblicata sulla rivista ‘Cell’ è il risultato di un lavoro durato dodici anni e ha avuto inizio grazie a un’intuizione inizialmente errata della dottoranda Christin A. Albus. Questo errore si è rivelato fondamentale per aprire nuove strade nella comprensione della biologia neuronale. Il professor Fainzilber ha commentato l’importanza degli errori nella scienza: “C’è questo mito che gli scienziati siano come Sherlock Holmes, che seguono piste logiche. A volte, invece, sono le idee sbagliate a condurci verso nuove scoperte.”
I B2-SINEs non codificano proteine ma sembrano avere un ruolo cruciale nel trasporto delle istruzioni necessarie alla crescita dei neuroni dal corpo cellulare fino all’assone. Dopo una lesione ai nervi, i ricercatori hanno osservato un notevole aumento dei livelli di queste molecole nei neuroni danneggiati.
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L’analisi e i risultati sui neuroni
Un gruppo composto da ricercatori come Eitan Erez Zahavi e Andrek Koppel dell’UCLA ha utilizzato strumenti bioinformatici avanzati per identificare ben 453 sequenze di B2-SINE con potenziale rigenerativo. Testando queste molecole sui neuroni cerebrali dei topi, hanno notato una significativa accelerazione nella ricrescita cellulare in aree critiche come l’occhio e il cervello.
Fainzilber ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto finora: “Non abbiamo ancora trattamenti efficaci per stimolare la rapida rigenerazione dei nervi,” affermando però che ciò che è emerso dalla ricerca rappresenta solo il primo passo verso possibili soluzioni terapeutiche future.
Prospettive future e solidarietà internazionale
Attualmente il team sta studiando se l’equivalente umano delle molecole B2-SINEs — gli elementi Alu — possa avere effetti simili sulla rigenerazione neuronale. Se questa ipotesi venisse confermata si potrebbero aprire nuove possibilità terapeutiche per affrontare lesioni traumatiche ai nervi, neuropatie o malattie neurodegenerative come la sclerosi laterale amiotrofica . Fainzilber spera vivamente: “Le condizioni neurodegenerative colpiscono milioni di persone nel mondo; spero che un giorno potremo davvero usare questo meccanismo per curarle.”
In mezzo a queste sfide scientifiche ed emotive legate all’attacco subito dall’istituto, il dipartimento del professor Fainzilber rimane attivo e pronto ad accogliere 14 gruppi di ricerca rimasti senza laboratorio dopo l’incidente bellico. Ha dichiarato: “Saremo al 180% della capacità per i prossimi anni,” evidenziando anche la straordinaria solidarietà ricevuta da università israeliane e istituzioni estere pronte a fornire supporto tecnico e logistico.
Nonostante le pressioni politiche esterne legate al movimento Boycott Divestment Sanctions , Fainzilber mantiene alta la fiducia nella comunità scientifica globale: “La maggior parte degli scienziati nel mondo vuole semplicemente aiutare la scienza.” La determinazione del Weizmann Institute dimostra così una resilienza notevole nell’affrontare le avversità mentre prosegue con impegno nelle sue ricerche fondamentali.