Scadenza per opporsi all’uso dei dati su Meta AI: come proteggere le proprie informazioni

Fino al 31 maggio, gli utenti di Facebook e Instagram possono opporsi all’uso dei loro contenuti per addestrare Meta AI, garantendo il controllo sui propri dati personali.
Scadenza per opporsi all'uso dei dati su Meta AI: come proteggere le proprie informazioni - Socialmedialife.it

Fino al 31 maggio, gli utenti di Facebook e Instagram possono compilare moduli per impedire a Meta di utilizzare i contenuti condivisi negli anni per addestrare la sua intelligenza artificiale generativa. Questa opportunità è fondamentale per chi desidera mantenere il controllo sui propri dati personali.

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L’arrivo di Meta AI e le sue funzionalità

Meta AI ha debuttato nel marzo 2025, portando con sé un’intelligenza artificiale generativa che non può essere disattivata dagli utenti. La sua presenza è evidente su WhatsApp, dove il nuovo design dell’interfaccia ha suscitato reazioni miste tra curiosità e fastidio. Sebbene non sia possibile rimuovere questa funzione, gli utenti possono decidere se utilizzarla o meno. Su piattaforme come Instagram e Facebook, Meta AI offre assistenza nella ricerca di contenuti specifici o risponde a domande generali.

Un aspetto cruciale riguarda l’utilizzo dei dati degli utenti per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. I post pubblicati su Facebook e i contenuti condivisi su Instagram possono essere sfruttati da Meta AI se gli utenti non intraprendono azioni specifiche entro la scadenza stabilita del 31 maggio. È importante notare che le comunicazioni effettuate tramite WhatsApp e Messenger sono protette da crittografia end-to-end; pertanto, queste chat non sono accessibili nemmeno a Meta.

Se gli utenti non si attivano in tempo utile, tutti i loro contenuti pubblicati potrebbero essere utilizzati senza consenso nell’addestramento della nuova intelligenza artificiale dell’azienda. Per evitare questo scenario è necessario seguire una procedura chiara prima della scadenza indicata.

Il percorso travagliato di Meta AI in Europa

Il lancio di Meta AI negli Stati Uniti nel 2023 ha subito ritardi significativi in Europa a causa delle normative locali sulla protezione dei dati personali, in particolare il GDPR . Inizialmente previsto per giugno 2024, il rilascio europeo è stato rinviato mentre l’azienda cercava strategie adeguate per conformarsi alle leggi europee ed evitare sanzioni da parte delle autorità competenti.

Le prime interazioni con la tecnologia si erano avute attraverso dispositivi come i Ray-Ban prodotti insieme ad EssilorLuxottica; tuttavia, queste funzioni erano limitate ad assistenti vocali piuttosto che all’intelligenza artificiale vera e propria. Un punto critico era rappresentato dalla raccolta dei dati degli utenti: senza informazioni contestuali relative alla cultura europea rispetto a quella americana, le risposte fornite dall’intelligenza artificiale rischiavano di risultare poco pertinenti.

La Commissione irlandese per la protezione dei dati aveva già sollevato preoccupazioni riguardo alla raccolta indiscriminata delle informazioni degli utenti dopo diverse denunce presentate dall’associazione NOYB , specializzata nella tutela della privacy digitale. In risposta alle pressioni normative ricevute dall’Unione Europea, Meta ha deciso di dare agli utenti un’opzione chiara riguardo ai propri diritti sui dati personali.

Come esercitare il diritto d’opposizione

Entro fine maggio sarà possibile esercitare il diritto d’opposizione all’utilizzo dei propri dati da parte di Meta AI tramite una pratica nota come “opt-out“. Questo processo consente agli utenti di richiedere esplicitamente che i loro contenuti non vengano utilizzati nell’addestramento dell’intelligenza artificiale dell’azienda. Il Garante della privacy italiano ha evidenziato l’importanza del modulo disponibile direttamente sulle piattaforme sociali.

A differenza delle pratiche standard europee che richiedono un consenso esplicito , nel caso specifico del trattamento dei dati da parte di Meta viene applicata una base giuridica chiamata “legittimo interesse“, secondo quanto stabilito dal GDPR stesso. Ciò significa che gli utenti devono attivamente opporsi se desiderano escludere i propri contenuti dal processo formativo dell’intelligenza artificiale.

Per facilitare questo passaggio agli iscritti ai social network gestiti da Mark Zuckerberg sono stati forniti link diretti ai moduli necessari sia su Facebook sia su Instagram; inoltre ci sono sezioni dedicate nelle app stesse dove trovare ulteriori dettagli sul procedimento richiesto.

Procedura dettagliata per opporsi su Facebook

Per opporsi all’uso dei propri dati su Facebook bisogna accedere al menu Impostazioni cliccando sulla foto del profilo personale e poi selezionando “Centro sulla privacy“. Qui troverete un riferimento diretto a Meta AI con la possibilità espressa “Hai diritto opporti“. Cliccando sul link corrispondente si aprirà infine il modulo necessario dove inserire l’indirizzo email – già precompilato se loggati – ed eventualmente spiegare quale impatto potrebbe avere sull’utente tale trattamento dati . Dopo aver inviato la richiesta apparirà una finestra confusa ma informativa: “Ciò significa che la tua richiesta verrà applicata d’ora in avanti allo sviluppo…“. Una conferma arriverà via email entro circa ventiquattro ore dalla richiesta inoltrata.

Procedura dettagliata per opporsi su Instagram

Anche sull’applicazione Instagram bisogna accedere alle Impostazioni cliccando sulle tre righe presenti nella parte superiore destra del profilo utente; successivamente cercare “Privacy” fino ad arrivare alla voce “Informativa sulla privacy” sotto Maggiore informazioni ed assistenza. Qui troverete nuovamente accesso al modulo necessario seguendo lo stesso procedimento visto precedentemente anche in Facebook: cliccare sul link relativo al diritto d’opposizione, inserire l’indirizzo email, motivazione facoltativa ed inviare.

Richiesta riguardante informazioni condivise da terzi

Infine c’è anche un terzo modulo dedicato alle richieste relative ad informazioni personali condivise da altri soggetti sui social media. Questo include anche quelle provenienti dai domini pubblici o autorizzate dai titolari originali. La compilazione richiede esempi concreti sull’utilizzo fatto dalle intelligenze artificiali oltre alla necessità eventualmente di fornire screenshot pertinenti qualora dovessero emergere problematiche future legate ai nostri stessi dati trattati erroneamente.

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