A Pietralata, la situazione è diventata tesa a causa delle manifestazioni contro il progetto di costruzione dello stadio della Roma. Ieri mattina, un gruppo di circa cento persone ha protestato in difesa del bosco urbano situato nell’area designata per l’impianto sportivo. La manifestazione ha portato a scontri con le forze dell’ordine e al rinvio dei sondaggi archeologici necessari per avviare i lavori.
Proteste e tensioni tra manifestanti e polizia
La mattinata è iniziata con una mobilitazione autorizzata dalla Questura, ma si è rapidamente trasformata in un momento di alta tensione. I manifestanti si sono radunati davanti alle recinzioni che circondano il bosco urbano, cercando di impedire l’accesso ai furgoni degli operai incaricati di installare una recinzione necessaria per i rilievi archeologici. Alcuni partecipanti hanno deciso di sedersi a terra come forma di protesta passiva, creando un blocco che ha portato a contatti fisici con gli agenti.
Durante questi momenti concitati, ci sono stati brevi tafferugli tra le forze dell’ordine e i dimostranti. Una donna è rimasta contusa durante gli scontri, evidenziando la gravità della situazione. Il Campidoglio ha infine deciso di interrompere l’operazione prevista nella zona, suscitando reazioni da parte dei gruppi ambientalisti presenti sul posto.
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Le dichiarazioni del sindaco Gualtieri
Il sindaco Roberto Gualtieri ha confermato che nonostante le proteste ci sarà continuità nel processo autorizzativo per lo stadio della Roma. In una dichiarazione rilasciata al Corriere, Gualtieri ha sottolineato l’importanza dei sondaggi archeologici come parte fondamentale del procedimento legale necessario prima dell’inizio dei lavori definitivi. Ha affermato che ostacolare queste analisi non avrebbe senso e che tutte le operazioni sono condotte nel rispetto delle normative vigenti.
Gualtieri ha anche evidenziato come il progetto dello stadio rappresenti un’opportunità significativa per riqualificare un quadrante attualmente degradato della città. Secondo lui, lo stadio non comporterà alcuna cubatura aggiuntiva rispetto all’impianto esistente e prevede la creazione di aree verdi accessibili ai cittadini.
Denunce imminenti e posizioni politiche contrastanti
La tensione continua a crescere anche dopo gli eventi recenti; infatti potrebbero esserci denunce nei confronti dei manifestanti accusati di blocco stradale durante la protesta pacifica ma determinante contro il cantiere previsto nel parco urbano. Il Coordinamento “Sì al parco, no allo stadio” sta già preparando ulteriori esposti in Procura se non verranno raggiunti accordi soddisfacenti riguardo alla questione ambientale.
Recentemente alcuni membri del Movimento 5 Stelle hanno presentato un esposto ai carabinieri forestali chiedendo chiarimenti sulla gestione del bosco nell’ambito dell’iter approvativo dello stadio da parte dell’Assemblea capitolina; secondo loro questo potrebbe aver influito sulla valutazione pubblica riguardo all’interesse collettivo verso il complesso sportivo proposto.
Critiche dalle forze politiche locali
Le critiche nei confronti delle autorità locali si intensificano anche da parte degli esponenti politici presenti alla protesta; Filiberto Zaratti denuncia violenze perpetrate dalle forze dell’ordine contro cittadini pacificamente riuniti mentre Fabio Rampelli sostiene invece le ragioni dei residenti contrari allo sviluppo dello stadio nella zona specifica piuttosto che in altre aree disponibili come Tor Vergata.
In questo clima incandescente emerge quindi una divisione netta tra sostenitori del progetto infrastrutturale ed oppositori preoccupati per l’impatto ambientale sull’area verde urbana coinvolta nelle opere previste dal piano urbanistico comunale.