A Ercolano, tre ragazzi di età compresa tra i 17 e i 19 anni sono stati arrestati dopo aver aggredito una donna in piena notte. L’episodio è avvenuto in via Sacerdote Benedetto Cozzolino, dove i giovani, a bordo di uno scooter con targa contraffatta, hanno messo in atto un piano ben studiato per rapinare la vittima. Le indagini dei Carabinieri hanno portato rapidamente all’identificazione e al fermo dei responsabili.
La rapina: un attacco pianificato
Era una notte come tante altre quando l’Honda Sh ha percorso via Sacerdote Benedetto Cozzolino. I tre ragazzi, originari di Portici e rispettivamente di 17 , 18 e 19 anni, hanno scelto come obiettivo una donna che stava tornando a casa dopo il lavoro. Approcciandosi velocemente allo scooter, si sono avvicinati alla vittima con l’intento chiaro di derubarla.
L’azione è stata fulminea: scesi dallo scooter, uno dei giovani ha puntato un coltello contro la donna mentre un altro le strappava la borsa dalle spalle. Nel tentativo di resistere all’aggressione, la vittima ha subito un pugno sul naso che l’ha fatta cadere a terra; il colpo le ha provocato anche una ferita alla testa poiché ha sbattuto contro l’asfalto. Nonostante ciò, non ha mollato la presa sulla borsa fino a quando uno dei ragazzi non l’ha afferrata per i capelli trascinandola via.
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Dopo aver portato a termine il loro piano criminale, i tre aggressori sono fuggiti lasciando sola e ferita la donna. Fortunatamente un passante si è accorto della scena ed è intervenuto immediatamente per soccorrerla; insieme si sono recati in un bar vicino dove è stata chiamata assistenza medica tramite il numero d’emergenza 112.
L’intervento delle forze dell’ordine
La centrale operativa della compagnia Carabinieri di Torre del Greco ha ricevuto rapidamente le informazioni relative all’accaduto e alle descrizioni fornite dalla vittima riguardo ai suoi aggressori e allo scooter utilizzato nella fuga. Questo ha dato avvio alle indagini che si sarebbero rivelate decisive nel rintracciare gli autori della rapina.
Grazie al sistema di videosorveglianza presente nella zona dell’aggressione, i carabinieri della tenenza di Ercolano hanno potuto ricostruire esattamente quanto accaduto quella sera fatale. Si è scoperto che i tre avevano modificato la targa dello scooter applicando del nastro adesivo per trasformare una lettera “L” in “E”, cercando così di eludere eventuali controlli durante la fuga.
Le indagini hanno condotto rapidamente alla casa del ragazzo più grande dei tre; qui lo scooter era parcheggiato davanti all’abitazione con evidenti residui del nastro adesivo ancora visibili sulla targa originale.
Identificazione degli autori e recupero della refurtiva
Le operazioni investigative non si sono fermate al solo rinvenimento dello scooter; infatti, durante le perquisizioni domiciliari effettuate dai carabinieri presso le abitazioni degli altri due ragazzi coinvolti nella rapina – entrambi assenti al momento – questi ultimi sono stati convinti dai genitori a costituirsi presso le autorità competenti.
Nel corso delle ispezioni nelle rispettive case sono stati trovati gli abiti indossati durante l’aggressione oltre ai telefoni cellulari sui quali era emerso chiaramente il piano premeditato: ogni ragazzo aveva specifiche responsabilità nell’operazione criminale – chi avrebbe dovuto portare il giubbino protettivo o armarsi con il coltello mentre altri gestivano lo scooter o agivano direttamente sulla vittima.
Durante ulteriori ricerche nei pressi del luogo dell’aggressione, gli agenti hanno trovato anche la borsa rubata alla donna abbandonata in via Cozzolino angolo Via Cegnacolo; dentro vi erano ancora circa trenta euro nascosti in un taschino probabilmente trascurati dai ladri nel momento concitato della fuga.
I tre giovani delinquenti ora devono affrontare accuse gravi: tutti sottoposti a fermo come indiziati per rapina aggravata in concorso, saranno trasferiti nei centri penitenziari competenti – due nel carcere Poggioreale ed uno nel centro prima accoglienza Colli Aminei – mentre la vittima dell’aggressione riceverà assistenza medica presso l’ospedale Maresca dove verrà dimessa con una prognosi stimata su sette giorni.