Vicenza si trova attualmente priva di strumenti elettronici per il controllo della velocità e delle infrazioni stradali, mentre a Verona si prepara l’installazione di nuovi dispositivi. Questa situazione solleva interrogativi sulla sicurezza dei cittadini e sull’efficacia delle misure di vigilanza nel capoluogo vicentino. In particolare, il T-Red in viale Dal Verme è spento da oltre un anno, e gli autovelox di via Moro non sono operativi dal febbraio scorso.
Le motivazioni dello spegnimento degli apparecchi
Le ragioni che hanno portato alla disattivazione dei dispositivi a Vicenza sono molteplici. Il T-Red situato in viale Dal Verme ha smesso di funzionare dopo la scadenza del contratto di noleggio avvenuta nell’aprile 2023. Questo dispositivo era stato installato nel 2022 per monitorare le infrazioni al semaforo che regola l’incrocio tra viale Dal Verme, strada Sant’Antonino e via Lamarmora. Durante i primi mesi di attività, venivano registrate fino a cinquanta violazioni al giorno.
Per quanto riguarda gli autovelox in via Moro, la situazione è più complessa. Questi apparecchi sono stati posti sotto sequestro nell’ambito di un’indagine avviata dalla Calabria riguardante la regolarità della loro installazione e omologazione. Nonostante i modelli siano approvati dal punto di vista tecnico, non risultano omologati secondo le normative vigenti.
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La questione del T-Red
Il dispositivo T-Red rappresentava una misura importante per garantire la sicurezza stradale nella zona interessata da un traffico intenso. Con l’assenza del controllo elettronico, aumenta il rischio che gli automobilisti possano ignorare le norme del Codice della strada senza temere sanzioni immediate.
Dopo oltre un anno dalla scadenza del contratto iniziale, sembra che ci siano segnali positivi per una possibile riattivazione del servizio attraverso un nuovo bando di gara imminente. Inoltre, l’amministrazione comunale sta valutando l’opportunità di installare ulteriori dispositivi su altre arterie cittadine; attualmente ci sarebbero due o tre opzioni sul tavolo.
Il rebus degli autovelox in via Moro
La situazione degli autovelox in via Moro è particolarmente problematica poiché i due dispositivi coinvolti non possono essere utilizzati fino alla conclusione dell’inchiesta giudiziaria relativa alla loro installazione da parte della società fornitrice. Anche se Palazzo Trissino non è direttamente coinvolto nelle indagini penali aperte in Calabria, deve comunque attendere lo sviluppo della giustizia prima d’intervenire.
Questa inattività ha conseguenze significative: dal gennaio al dicembre 2024 sono stati registrati oltre 8.600 superamenti dei limiti di velocità lungo questa strada principale; ciò avrebbe potuto tradursi in multe comprese tra i 350 mila e i 400 mila euro se gli apparecchi fossero stati operativi.
Attualmente non ci sono aggiornamenti né sull’inchiesta né su eventuali modifiche legislative che potrebbero influenzare la situazione degli strumenti elettronici a Vicenza. La mancanza d’interventi concreti mette a rischio la sicurezza stradale nella città veneta mentre nelle aree limitrofe si implementano nuove tecnologie per migliorare il controllo sulle violazioni al codice della strada.