Macron e von der Leyen presentano un piano da 600 milioni per attrarre ricercatori in Europa

Il 6 maggio 2025, l’Università della Sorbona ha lanciato “Choose Europe for Science”, un’iniziativa da 600 milioni di euro per attrarre ricercatori internazionali e promuovere la libertà nella ricerca in Europa.
Macron e von der Leyen presentano un piano da 600 milioni per attrarre ricercatori in Europa - Socialmedialife.it

Il 6 maggio 2025, l’Università della Sorbona di Parigi ha ospitato il lancio dell’iniziativa “Choose Europe for Science“, un progetto ambizioso volto a trasformare l’Europa in un centro di attrazione per scienziati e ricercatori internazionali. Il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno annunciato un investimento congiunto di 600 milioni di euro, con l’obiettivo di offrire opportunità accademiche a chi cerca libertà nella ricerca.

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Un nuovo rinascimento scientifico europeo

L’iniziativa “Choose Europe for Science” rappresenta una risposta diretta alle recenti restrizioni imposte negli Stati Uniti riguardo ai finanziamenti per la ricerca. Con una somma complessiva di 600 milioni500 milioni provenienti dall’Unione Europea e i restanti 100 dalla Francia—l’intento è quello di creare un ambiente favorevole alla ricerca scientifica, libero da vincoli ideologici. Questo piano si propone non solo come incentivo economico ma anche come rifugio accademico per coloro che sono stati colpiti dalle politiche statunitensi.

Macron ha sottolineato che le attuali politiche americane hanno portato all’annullamento di oltre 380 progetti significativi, tra cui quelli focalizzati su temi cruciali come il cambiamento climatico e i diritti delle minoranze. La scelta dell’Università della Sorbona come palcoscenico del lancio è simbolica: rappresenta uno dei centri storici della cultura e del sapere europeo.

La proposta mira a posizionare l’Europa non solo come alternativa agli Stati Uniti ma anche come leader globale nel campo della scienza. L’iniziativa intende attirare talenti da tutto il mondo, creando opportunità stabili in contesti dove la libertà accademica è garantita.

Incentivi concreti e riforme strutturali

Il piano prevede diverse misure concrete destinate a facilitare l’ingresso dei ricercatori internazionali nel continente europeo. Tra queste ci sono le “super sovvenzioni” settennali attraverso il Consiglio Europeo della Ricerca, pensate per garantire stabilità economica ai migliori talenti scientifici. Inoltre, verranno semplificate le procedure burocratiche relative all’accesso ai visti lavorativi.

Von der Leyen ha enfatizzato che la libertà nella ricerca deve essere considerata un diritto legale nell’Unione Europea; questo sarà formalizzato tramite una nuova legge europea dedicata alla tutela degli scienziati. Ha affermato: “La scienza non ha passaporto”, evidenziando così l’impegno dell’UE verso una comunità scientifica inclusiva ed aperta.

Queste misure intendono rendere più accessibile il sistema accademico europeo agli studiosi provenienti da paesi terzi, contrastando così le tendenze restrittive osservate altrove nel mondo.

Reazioni e prospettive future

L’iniziativa ha già suscitato notevole interesse tra i ricercatori internazionali; ad esempio, l’Università di Aix-Marseille ha ricevuto oltre 120 manifestazioni d’interesse da parte di studiosi statunitensi provenienti da istituzioni prestigiose quali NASA e Stanford University. Questo entusiasmo dimostra quanto possa essere attraente il nuovo progetto europeo rispetto alle attuali difficoltà negli Stati Uniti.

Tuttavia ci sono critiche interne: alcuni accademici francesi temono che i fondi destinati al programma possano sottrarre risorse alla ricerca nazionale già esistente. Macron ha rassicurato gli oppositori dichiarando che i finanziamenti provengono esclusivamente dalle riserve pubbliche senza impattare sui programmi correnti già attivi in Francia o nell’UE.

Le reazioni positive unite alle preoccupazioni sollevate indicano chiaramente quanto sia cruciale questo momento storico per la comunità scientifica europea ed internazionale; si tratta infatti non solo del rilancio economico ma anche del rafforzamento dei valori fondamentali legati alla libertà nella ricerca scientifica.

Ambigua posizione dell’Italia

L’iniziativa franco-tedesca sembra aver creato tensione con il governo italiano guidato dalla premier Giorgia Meloni; quest’ultima si è espressa criticamente nei confronti del piano poiché considerata poco concordata con Roma. La posizione italiana appare isolata rispetto ad altre nazioni europee coinvolte nel rilancio delle politiche scientifiche continentali basate su tre pilastri principali: Germania , Francia e Spagna.

In questo contesto emerge quindi una divisione netta tra chi abbraccia questa nuova visione europea sulla scienza ed altri paesi membri che potrebbero sentirsi esclusi o marginalizzati dal processo decisionale centrale dell’Unione Europea sul futuro della ricerca.

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