Arcipelaghi 2025: il Reggio Parma Festival presenta il nuovo cartellone con focus su artisti under 35

Il Reggio Parma Festival presenta “Arcipelaghi 2025”, un programma che promuove artisti emergenti con il progetto “Gradus”, offrendo opportunità di formazione e spettacoli innovativi nei teatri di Parma e Reggio.
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Il Reggio Parma Festival ha svelato il suo programma per la stagione 2025, intitolato “Arcipelaghi 2025“. Durante l’evento di presentazione, tenutosi mercoledì 7 maggio al Piccolo Teatro di Milano, sono stati annunciati progetti e spettacoli che coinvolgeranno artisti emergenti. Tra le iniziative più significative c’è “Gradus“, un progetto dedicato agli artisti under 35 che si evolve in una serie di produzioni destinate ai teatri di Parma e Reggio.

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Presentazione del cartellone Arcipelaghi 2025

Luigi Ferrari, presidente del Reggio Parma Festival, ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza della sperimentazione nel mondo dello spettacolo dal vivo. Il festival si distingue per la sua struttura unica in Italia, essendo composto da cinque soci: Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due e Fondazione Teatro Regio di Parma insieme ai Comuni delle due città. La scelta della location per la presentazione mira a raggiungere un pubblico più vasto e a stimolare un dialogo attivo tra artisti e spettatori.

Il cartellone include diverse iniziative che mettono in risalto i talenti emergenti. In particolare, “Gradus” è stato progettato come un percorso formativo che ha coinvolto giovani artisti provenienti da tutto il mondo. Dopo aver completato fasi intermedie dedicate all’approfondimento e alla formazione pratica, ora il progetto approda alla produzione vera e propria con quattro spettacoli pronti ad essere inseriti nelle stagioni teatrali locali.

Il progetto Gradus: opportunità per giovani talenti

Gradus” rappresenta una piattaforma fondamentale per i giovani creativi nel panorama teatrale italiano ed internazionale. Questo programma non solo offre formazione ma anche opportunità concrete di esibirsi davanti al pubblico. Fino ad ora confinati a porte chiuse durante le fasi formative, i partecipanti stanno ora preparando spettacoli destinati a palcoscenici prestigiosi.

Paolo Cantù della Fondazione I Teatri Reggio Emilia ha evidenziato come questo processo rappresenta una sfida collettiva volta a creare uno spazio condiviso tra artisti e pubblico. La prima produzione sotto l’egida del progetto sarà “Ouverture“, realizzata da un team misto composto da italiani e italo-argentini; lo spettacolo esplorerà temi contemporanei attraverso una performance innovativa con cantanti accompagnati da tapis roulant.

Un altro lavoro significativo è “Il sole s’era levato al suo colmo“, ispirato all’opera letteraria di Virginia Woolf; questo progetto coinvolge sei artisti romeni ed utilizza strutture sceniche circolari per favorire un’interazione unica tra musicisti e spettatori.

Altri progetti in arrivo nella stagione teatrale

Oltre alle produzioni già menzionate, ci sono altri due eventi previsti nell’ambito del programma “Gradus“. Il primo è “L’ultimo amore del Principe Genji“, creato dalla regista Marilena Katranidou; questa performance affronta tematiche complesse legate ai rituali teatrali contemporanei. L’altro titolo è “89 Seconds to Midnight”, ispirato al Doomsday Clock; questo lavoro affronta questioni urgenti come il cambiamento climatico attraverso una fusione originale di musica strumentale ed elettronica con elementi coreografici.

Luciano Messi del Teatro Regio ha descritto quest’ultima opera come uno strumento critico capace di interrogare la società attuale sulle sue fragilità ambientali ed etiche attraverso linguaggi diversi quali teatro danza musica.

Documentario sul viaggio creativo degli artisti

Per accompagnare queste nuove produzioni sarà pubblicata anche una collana dedicata chiamata “RPF Quaderni” che ripercorrerà le esperienze vissute dai partecipanti al progetto Gradus. Inoltre verrà trasmesso su Sky Arte un documentario intitolato “Gradus: Il teatro di domani”, narrante le storie dei protagonisti coinvolti nella creazione degli spettacoli previsti nel cartellone Arcipelaghi 2025.

Infine ci sono buone notizie anche riguardo altre iniziative legate al festival: viene confermata la messa in scena dell’opera “My name is Floria” nei prossimi giorni presso il Teatro Ariosto a Reggio Emilia; inoltre si svolgerà un importante convegno sull’opera contemporanea italiana sempre presso lo stesso teatro.

Con queste novità annunciate dal festival sembra chiaro che l’impegno verso i giovani autori continuerà negli anni futuri oltre alla programmazione già avviata fino al biennio successivo.

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