Le indagini sono state avviate dopo che i medici del Pronto soccorso hanno segnalato un caso inquietante. Una donna si è presentata con un’emorragia, negando di aver partorito. Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire la dinamica degli eventi che hanno portato alla scoperta del corpo di un neonato in un tombino collegato alle tubature della sua abitazione a Montecompatri.
La scoperta dell’emorragia e l’intervento dei medici
La vicenda ha avuto inizio quando la donna, tra la 25esima e la 26esima settimana di gravidanza, si è recata al Pronto soccorso lamentando forti perdite ematiche. Nonostante il suo stato critico, ha negato categoricamente di aver dato alla luce un bambino. Questa contraddizione ha insospettito i medici, che hanno immediatamente allertato le autorità competenti per approfondire la situazione.
Gli accertamenti clinici effettuati dai sanitari hanno confermato l’urgenza della situazione: l’emorragia era molto grave e richiedeva interventi rapidi per salvaguardare la salute della donna. Durante le prime fasi delle cure, gli operatori sanitari hanno iniziato a raccogliere informazioni sulla gravidanza della paziente e sulle circostanze che avevano portato al suo arrivo in ospedale.
Leggi anche:
Le indagini sul parto indotto
A seguito delle segnalazioni ricevute dai medici, gli investigatori sono intervenuti per chiarire cosa fosse realmente accaduto nella casa dove viveva la donna. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte da amici e conoscenti, pare che il parto sia avvenuto mentre si trovava nel bagno dell’abitazione di alcuni amici a Montecompatri.
Le ricostruzioni indicano che durante questo momento critico, avrebbe tentato di gestire da sola il parto senza alcun supporto medico o assistenza adeguata. In una manovra disperata o forse dettata dalla paura delle conseguenze legali o sociali del suo gesto, avrebbe spinto il neonato giù per lo scarico del WC.
Questa azione ha sollevato interrogativi sull’eventuale premeditazione dell’atto stesso o su uno stato psicologico alterato dovuto alla gravidanza non pianificata e alle sue conseguenze emotive.
Il ritrovamento del corpo nel tombino
Dopo alcune ore dall’arrivo della donna al Pronto soccorso ed eseguite le prime verifiche sul territorio circostante l’abitazione degli amici dove era stata vista prima dell’emergenza sanitaria, gli agenti sono riusciti a localizzare il corpo del neonato all’interno di un tombino adiacente alle tubature dello scarico domestico.
Il ritrovamento ha scosso profondamente non solo gli investigatori ma anche l’intera comunità locale. Le autorità stanno ora valutando tutti i dettagli relativi alla gravidanza della donna e se ci siano stati segnali premonitori riguardo al suo stato mentale prima degli eventi tragici.
Nel frattempo, gli altri due figli della donna sono stati affidati temporaneamente ad alcuni parenti mentre proseguono le indagini per fare chiarezza su questa drammatica vicenda familiare.